La Federazione internazionale di judo ha squalificato l’Iran finché non accetterà di affrontare atleti israeliani
La Federazione internazionale di judo (Ijf) ha squalificato l’Iran da ogni competizione internazionale fintantoché non accetterà di affrontare atleti israeliani.
La decisione della Ijf arriva a un mese di distanza dai Mondiali di Tokyo e dopo la denuncia del judoka iraniano ed ex iridato Saeid Mollaei che aveva fatto sapere che gli era stato ordinato dalle autorità del suo Paese di ritirarsi per non dover affrontare l’israeliano Sagi Muki. L’atleta aveva poi chiesto asilo politico in Germania mentre Teheran aveva rigettato ogni accusa, parlando di provocazioni.
Oggi, 22 ottobre, la commissione disciplinare dell’IJF ha annunciato che il divieto resterà in vigore “fino a quando la Federazione judo iraniana non darà forti garanzie e dimostrerà di rispettare lo Statuto IJF, accettando che i suoi atleti combattano contro gli atleti israeliani”.
Il campione del mondo 2018 di judo nella categoria 81 kg Saeid Mollaei, di nazionalità iraniana, lo scorso 29 agosto aveva raccontato Iran International, una catena di informazione legata all’opposizione interna e con sede a Londra: “Ho perso di proposito, al 100%. Mi hanno chiamato prima (Reza) Salehi Amiri (presidente del Comitato olimpico iraniano) e poi (Mohammad Reza) Davarzani (ministro aggiunto dello Sport). Entrambi mi hanno detto di non combattere. Ma fai in modo che la Federazione internazionale non se ne accorga e non ci saranno problemi”. E non solo: l’atleta aveva perso di proposito anche la sfida per la medaglia di bronzo, per scongiurare l’ipotesi di condividere il podio con l’atleta israeliano.
“Ho chiesto alla Federazione internazionale di aiutarmi a partecipare ai Giochi olimpici di Tokyo 2020”, ha raccontato Mollaei. La Federazione sta valutando sotto quale bandiera farlo gareggiare.
L’episodio non è affatto nuovo. Già negli anni scorsi si erano verificate situazioni simili, che avevano portato alla ribalta il problema.