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Eleonora, pallavolista transgender: “Gioco con gli uomini, ma sogno la serie A femminile”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 1 Ott. 2022 alle 08:50

Non è solo una questione di sport. Eleonora Pescarolo non può ancora partecipare al campionato di pallavolo femminile. Che significherebbe coronare il suo sogno. Si sente “imprigionata” in un corpo da uomo, ma per poter giocare in Serie A con le donne le mancano ancora 12 esami ormonali. Il livello di testosterone nel sangue, infatti, deve essere conforme alle norme vigenti stabilite dalla Federazione Italiana di Pallavolo. Per il momento Eleonora partecipa al campionato regionale di Serie C della Polisportiva San Nicolò ma spera che questo sia l’ultimo anno nella società maschile.

“L’ultimo esame è andato bene: non lo vivo come un peso, non ho niente da nascondere e sono fiera di quello che sono”, ha raccontato la ragazza al quotidiano piacentino Libertà. Ha fatto un percorso di transizione (prima di chiamava Nicholas) e ormai da due anni è donna anche sui documenti e per lo Stato italiano, ma è ancora costretta a giocare in una squadra maschile. “Spero di dare alla mia squadra tutta la mia esperienza e determinazione”, aggiunge, dando il massimo “e assorbendo tutto quello che di buono posso apprendere sul campo”.

La 22enne transgender ha esordito, nella pallavolo, con la Juventina di Casalpusterlengo, ha iniziato il percorso ormonale nel 2015 e si è operata nel maggio 2020 per essere donna. Anche prima dell’operazione ai compagni di squadra si è sempre presentata al femminile. “Ho ricevuto solo enorme rispetto – racconta ancora – anche se, devo dire, persone disinformate che stigmatizzavano il mio percorso non sono mai mancate”. Iniziato il percorso di transizione, fa sapere, “in ogni squadra in cui ho giocato si sono sempre resi disponibili a concedermi uno spogliatoio mio. Posso dire di essere stata molto fortunata, non capita a tutti”.

Un percorso però non facile, soprattutto all’inizio. A 14 anni è stata costretta ad andare via di casa, perché i genitori “non comprendevano chi ero”, ora invece “hanno grandissima stima di me, sono fieri di quello che sono diventata”. “Ora aspetto la mia rivalsa anche in ambito sportivo”, spiega Eleonora. Medaglia d’argento nel trofeo delle regioni 2015 e medaglia d’oro nel 2016, “sono fierissima di quello che ho conquistato quando ancora ero nel corpo maschile. Il mio passato – conclude – mi ha dato modo di farmi sviluppare le qualità sportive che ho adesso. Se non fosse mai esistito forse non avrei neanche iniziato a giocare a pallavolo”.

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