Il centrocampista della Juventus Paul Pogba sarebbe risultato positivo al testosterone in un controllo antidoping effettuato dopo la partita tra Udinese e Juventus, prima giornata di Serie A, giocata lo scorso 20 agosto. Nella vittoria per 3-0 Pogba era rimasto in panchina dal primo all’ultimo minuto del match.
Ora il centrocampista bianconero sarà sospeso in via cautelare e avrà tre giorni di tempo per richiedere le controanalisi. Se la positività dovesse essere confermata, Pogba verrà giudicato dal tribunale nazionale antidoping a meno che non si opti per un patteggiamento. La squalifica, in casi di doping, arriva fino a due anni, che potrebbero diventare quattro in caso di accertata intenzionalità.
Stando all’ultimo caso in Serie A, che aveva riguardato Palomino dell’Atalanta, poi assolto dopo aver perso quattro mesi, saltando anche il Mondiale, il francese della Juve dovrebbe essere quindi fermato per la violazione degli articoli 2.1 e 2.2, quelli riguardanti la “presenza di una sostanza proibita” e “l’uso o il tentato uso di una sostanza proibita”.
Dopo la partita contro l’Udinese, dove – ribadiamo – Pogba non ha giocato, il centrocampista è sceso in campo per un totale di 52 minuti nelle sfide contro Bologna ed Empoli, prima di uscire, per infortunio (poi rivelatosi lieve), durante la gara con i toscani.
Nei mesi scorsi il centrocampista francese aveva pensato di smettere salvo poi cambiare idea. A renderlo noto era stato lui stesso un’intervista rilasciata ad Al Jazeera: “Voglio far rimangiare a tutti le loro parole e dimostrare che non sono debole – ha detto commentando le critiche ricevute -. Possono parlare male di me, ma io non mi arrenderò mai”. Ora l’ennesima tegola. Forse quella definitiva.