Coronavirus, Spadafora: “Chiudere palestre? Si rischia di più al ristorante”
Le misure contro il Coronavirus contenute nell’ultimo Dpcm continuano a fare discutere in Italia, soprattutto per quel che riguarda la possibile chiusura di palestre e piscine. Il premier Giuseppe Conte, nella sua conferenza stampa di domenica sera, ha dato una settimana di tempo ai gestori per adeguare i loro impianti alle normative anti-Covid, ma il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in un’intervista a Il Mattino sottolinea il suo dissenso: “Ritengo più rischioso mangiare al ristorante in sei, senza mascherine, piuttosto che allenarsi in una sala pesi. Se dovremo chiudere anche i ristoranti chiuderemo anche le palestre, ma a parità di rischio, chiedo parità di trattamento. Dai controlli del Nas emerge un rispetto rigoroso ovunque. Lo stesso Cts ha detto che non ci sono evidenze scientifiche su focolai e contagi nati da palestre e piscine”.
Il ministro, poi, ha parlato anche della situazione del campionato di calcio italiano. “Tutti i campionati devono essere pronti ad un piano B se le cose dovessero peggiorare”, ha precisato Spadafora. Che poi ha spiegato che l’attuale protocollo prevede già una bolla in caso di positività di un componente della squadra: “Tocca alle squadre rispettarlo – ha continuato il ministro dello Sport – e non mi pare che ciò sia accaduto sempre. Il protocollo è molto rigoroso, se applicato, e ricordo che è il minimo richiesto alle squadre, che in autonomia possono decidere regole ancor più rigide: andare avanti senza problemi è anche loro interesse”. Una battuta, infine, sulla polemica a distanza con Cristiano Ronaldo: “A tutti i giocatori, soprattutto ai più forti e famosi, chiedo una assunzione di responsabilità per essere da esempio per i più giovani. Sarebbe bello se ciascuno di loro facesse un video sui propri canali social per chiedere ai ragazzi di indossare le mascherine e scaricare la app Immuni”.
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