Coronavirus, primi casi in Premier League
Arrivano i primi casi di giocatori e allenatori della Premier League positivi al Coronavirus. Nella serata di ieri, 12 marzo, sono state rese note le positività del tecnico dell’Arsenal, Arteta, e del giocatore del Chelsea, Hudson Odoi, con relativa messa in quarantena delle due squadre. Inoltre si sospetta che tre giocatori del Leicester abbiano contratto il virus: in giornata i risultati dei test.
“Alla luce dell’annuncio dell’Arsenal di questa sera (ieri, 12 marzo, ndr) che conferma che il loro allenatore della prima squadra Mikel Arteta è risultato positivo al COVID-19, la Premier League convocherà domani mattina (oggi, 13 marzo, ndr) una riunione di emergenza coi club per quanto riguarda i futuri incontri. La Premier League non farà ulteriori commenti prima di questo incontro”, il comunicato sul sito ufficiale del massimo campionato inglese.
Insomma, per ora non cambia nulla o quasi: si continua a giocare con stadi aperti. Il tutto in attesa dell’esito della riunione.
Arteta positivo
Il tecnico dell’Arsenal, Mikel Arteta, è risultato positivo al Coronavirus. A renderlo noto è stato lo stesso club londinese con un comunicato sul proprio sito: “Il London Colney training centre è stato chiuso dopo che, questa sera (ieri, 12 marzo, ndr), il nostro manager è risultato positivo”, si legge.
“Il personale dell’Arsenal che ha recentemente avuto stretti contatti con Mikel ora si autoisolerà in conformità con le linee guida sanitarie del governo – prosegue la nota -. Ipotizziamo che possa essere un numero significativo, incluso l’intero personale della prima squadra e lo staff tecnico, nonché un numero minore di persone della nostra Hale End Academy che abbiamo temporaneamente chiuso per precauzione. Ci aspettiamo che coloro che non hanno avuto stretti contatti con Mikel tornino al lavoro nei prossimi giorni. Nel frattempo i nostri centri di formazione di Colney e Hale End subiranno una pulizia profonda e le altre sedi dei nostri club funzioneranno normalmente”.
“Lavoreremo con Public Health England nei prossimi passi per quanto riguarda le nostre strutture e il nostro personale, e con la Premier League, la Football Association e i club competenti in merito alle nostre prossime partite in Premier League ed Emirates FA Cup. È chiaro che non saremo in grado di giocare alcuni incontri nelle date attualmente programmate. Aggiorneremo i tifosi che hanno i biglietti per le prossime partite con maggiori informazioni il prima possibile. Ora stiamo lavorando per rintracciare tutte le altre persone che hanno recentemente avuto stretti contatti con Mikel. Faremo sapere loro cosa è successo e dovrebbero seguire la guida del SSN che probabilmente raccomanderà l’autoisolamento”.
Il commento della dirigenza dell’Arsenal
L’amministratore delegato dell’Arsena, Vinai Venkatesham, ha dichiarato: “La salute della nostra gente e del grande pubblico è la nostra priorità ed è qui che ci concentriamo. I nostri pensieri sono con Mikel che è deluso ma di buon umore. Stiamo dialogando attivamente con tutte le persone interessate per gestire questa situazione in modo appropriato e non vediamo l’ora di tornare ad allenarci e a giocare non appena i consigli medici lo consentiranno”.
L’head of football Raul Sanllehi ha aggiunto: “Mikel e l’intera prima squadra, i giocatori e lo staff, saranno pienamente supportati e non vediamo l’ora di tornare ad allenarci e a giocare non appena i consigli medici lo consentiranno. Ovviamente il pieno recupero di Mikel è la priorità ora per tutti noi”.
Arteta: “Tornerò appena possibile”
La notizia è stata commentata anche dal diretto interessato, Mikel Arteta: “Sono davvero deluso, ho fatto il tampone dopo essermi sentito male. Sarò al lavoro non appena mi sarà permesso”.
Positivo anche Hudson-Odoi del Chelsea
Non solo Arteta. Nella notte è risultato positivo anche il giocatore del Chelsea Hudson Odoi. Immediatamente il club ha disposto la messa in isolamento dei giocatori, dello staff e di chiunque sia entrato in contatto con il ragazzo. Da segnalare poi altri tre casi sospetti in Premier League: tre calciatori del Leicester – i cui nomi non sono ancora stati resi noti – hanno infatti manifestato sintomi, sono stati messi in isolamento e sottoposti al test.
Everton in quarantena
Un altro caso di Coronavirus in Premier League: in mattinata è arrivato l’annuncio dell’Everton che tutti i giocatori e i componenti dello staff tecnico “come misura precauzionale” sono in autoisolamento. Misura che si è resa necessaria “dopo che un giocatore della prima squadra ha evidenziato dei sintomi di contagio da Coronavirus”, si legge nella nota ufficiale del club. Chiusi tutti gli uffici del club: la sede centrale nel centro di Liverpool, il centro sportivo USM Finch Farm e anche il Goodison Park.
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