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Spalletti litiga coi giornalisti dopo Italia-Croazia: “Chi dice queste cose fa il male della Nazionale” | VIDEO

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 25 Giu. 2024 alle 09:49

Un Luciano Spalletti agitato quello che si presenta ai microfoni dei giornalisti dopo il sofferto pareggio con la Croazia che dà all’Italia il pass per gli ottavi di finale dell’Europeo.

Il ct della Nazionale discute animatamente con un cronista che, in conferenza stampa, gli domanda se abbia fatto la formazione dopo essersi consultato con i calciatori e aver stretto con loro un “patto”.

“Questo, secondo me, gliel’hanno detto”, replica duro Spalletti. “Quanti anni ha lei? 51? Io ne ho 65, ha ancora 14 anni di pippe… Questo gliel’hanno detto. Io parlo con i giocatori e devo sapere ascoltare con le loro orecchie e guardare con i loro occhi”.

“Qual è il problema?”, continua il commissario tecnico. “Patto cosa? Patto per gli altri? Patto per noi! Gliel’hanno detto! E fa bene a ridirlo, ma non si prenda delle licenze che sono debolezze da parte di chi racconta le cose. C’è un ambiente interno e un ambiente esterno. Che ci sia nell’ambiente interno uno che racconta le cose fuori… è uno che fa male alla Nazionale”.

Poi l’allenatore dice la sua sulla partita, pareggiata all’ultimo secondo da un gol di Zaccagni che ha così evitato una probabilissima eliminazione: “La qualificazione è meritata!”, dice Spalletti in conferenza stampa. “Ed era una qualificazione difficile perché lo avete detto voi – dice rivolto ai giornalisti  – che questo girone era quello dello morte, difficilissimo, perché Spagna e Croazia hanno giocatori abituati a queste pressioni”.

Il ct ha poi un battibecco anche in diretta su Sky con il giornalista Paolo Condò, secondo cui “fino all’uno a zero della Croazia, la nota dominante” della partita dell’Italia è stata la “prudenza”.

“Ma quale prudenza?”, ribatte secco Spalletti. “Se abbiamo il limite di non saper giocare una palla in uscita come stasera nel primo tempo si può giocare in qualsiasi modo… Il fatto è che bisogna fare di più, siamo stati sotto il nostro standard, così come nel secondo tempo siamo stati sopra, al massimo del livello”.

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