In Francia sta facendo discutere il comportamento del calciatore maliano Mohamed Camara, in forza al Monaco, che domenica, in occasione della partita casalinga contro il Nantes, si è rifiutato di aderire alla Giornata contro l’omofobia organizzata dalla Lega Calcio.
Camara, 24 anni, ha coperto con del nastro adesivo il logo arcobaleno inserito sulla maglia. Sul caso è intervenuta anche la ministra francese dello Sport, Amelie Oudea-Castera, che ha chiesto sanzioni sia per il calciatore sia per il club in cui milita.
Prima del fischio d’inizio della partita, il centrocampista maliano, in forza ai monegaschi da due anni, non ha partecipato alla foto di rito con le due squadre e gli arbitri davanti, in posa davanti a tabelloni arcobaleno e con slogan contro l’omofobia. Mentre la foto veniva scattata, Camara è rimasto a bordocampo con la scusa di fare stretching.
Un comportamento “inammissibile”, secondo la ministra Oudea-Castera, che ha invocato l’intervento della Lega Calcio, anche se non erano previste sanzioni per chi non avesse voluto aderire all’iniziativa. La ministra ha chiesto “le più severe sanzioni sia nei confronti del giocatore che della società che gli ha permesso” di comportarsi così.
L’allenatore del Monaco, Adolf Hütter, si è limitato a dichiarare: “Come club aderiamo alla campagna. Camara ha agito di sua iniziativa, ma ne discuteremo insieme internamente”.
Jeff Puech, cofondatore della Fondazione per lo Sport Inclusivo, preferisce da parte sua guardare il lato positivo: “Il 99.9% dei protagonisti – ha detto – ha aderito all’iniziativa, che si articola lungo tutta la stagione per spiegare che non è un’incitazione all’omosessualità ma uno stop all’omofobia. Finora solo la Lega Calcio si è impegnata, contrariamente al rugby e alla pallamano”.
Per la cronaca, il Monaco ha battuto il Nantes 4 a 0 e Camara ha segnato su rigore la terza rete.
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