L’ex calciatore Luca Toni ha pubblicato una storia su Instagram in cui lamenta il fatto che in un circolo sportivo di Reggio Emilia gli è stato negato l’accesso perché era con un cane. “Vergogna, follia”, ha scritto l’ex centravanti campione del mondo con l’Italia nel 2006.
Toni, originario di Modena, si era presentato al circolo Onde Chiare di Reggio con al guinzaglio il suo cane Stella, un golden retriever, per assistere a una partita del figlio, che gioca nelle giovanili del Sassuolo. Ma all’ingresso è stato fermato poiché nella struttura privata non è consentito l’accesso agli animali.
Appena fuori dal cancello del circolo, l’ex calciatore, innervosito, ha raccontato l’accaduto con un video poi pubblicato sui social: “Siamo nel 2024, sono venuto a vedere mio figlio giocare a calcio e purtroppo non posso perché sono con Stella”, dice Toni, che poi inquadra il cane e ironico commenta: “Guardate questo cane così cattivo…”.
“In questo circolo – riattacca l’ex centravanti di Palermo, Fiorentina e Bayern Monaco – entra di tutto ma i cani non possono entrare, nel 2o24. Roba folle! Siamo messi così in questo circolo, complimenti!”.
E ancora: “È è venuto fuori il mega direttore e mi ha detto che i cani non possono entrare per questioni igieniche visto che c’è una piscina con terrazza. Innanzitutto il mio golden fa anche corsi di salvataggio, quindi parliamo di niente. Ma sapete qual è la cosa buffa? Che la piscina era chiusa!”.
L’accaduto è finito sulle pagine del Resto del Carlino, che ha interpellato lo stesso direttore del circolo, Enrico Cavazzoni: “In nessun circolo di Reggio Emilia – ha spiegato Cavazzoni – è permesso ai cani di entrare. Ci sono norme igieniche da rispettare e stavamo allestendo il solarium per la prossima apertura”.
“Nessuno dei 700 soci si è mai lamentato”, ha aggiunto il direttore. “Se tutti portassero i propri cani qui sarebbe una situazione ingestibile. Inoltre non è vero che abbiamo negato al signor Toni la possibilità di vedere la partita di suo figlio. Come lui stesso ha fatto poco dopo, si poteva aggirare il circolo e arrivare direttamente davanti alla recinzione dei campi da gioco. Ho spiegato tutto ciò in maniera gentile, ma lui ha preferito fare una storia su Instagram come un 16enne…”.
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