Salvo clamorose sorprese, nella conferenza stampa in programma giovedì (ore 11,30) il portiere della Juventus Gigi Buffon saluterà tutti in vista dell’ultima partita della sua strepitosa carriera: quella contro l’Hellas Verona in cui i bianconeri festeggeranno il settimo scudetto consecutivo.
9⃣️️🏆🇮🇹
Con la vittoria del settimo Campionato di #SerieATIM consecutivo, @gianluigibuffon scrive l’ennesimo record della sua straordinaria carriera: nessuno in Italia ha vinto più Scudetti del nº uno bianconero, 9 in totale, tutti indossando la maglia della @juventusfc! pic.twitter.com/6b10YCOer3
— Serie A TIM (@SerieA_TIM) 14 maggio 2018
La domanda che ora si fanno i tifosi di Gigi e non solo è: cosa farà dopo aver appeso i guanti al chiodo? Tutto è ancora incerto, dato che il diretto interessato non ha ancora fatto trapelare assolutamente niente. Al punto che non è da escludere al 100% la possibilità che Buffon continui a giocare, magari all’estero.
Secondo quanto riporta oggi Tuttosport, un impiego nell’immediato nella stessa Juventus (nella dirigenza ovviamente) appare improbabile, forse in futuro se e quando dovessero esserci dei cambiamenti in società e con un Buffon più esperto di dinamiche politico/societarie.
Le ipotesi più concrete al momento sarebbero quindi un ruolo nella Figc, quale sorta di collante con i giocatori, o nella Fifa, magari nella veste di consulente del presidente Gianni Infantino che vuole sempre più avvalersi di ex calciatori al suo fianco, come Zvonimir Boban attuale vicesegretario generale.
Insomma, nulla è escluso. Giovedì alle 11,30, grazie alle parole di Buffon, avremo le idee più chiare. Forse. Intanto a parlare è stato l’agente del portiere juventino, Silvano Martina: “Non sarà un addio alla Totti, quelle celebrazioni appartengono allo stile focoso romano”, ha detto a Juvenews.eu.
“Sotto la Mole mi aspetto piuttosto un saluto simile a quello di Del Piero”, ha proseguito. “Un quarto d’ora prima succederà qualcosa, magari come il lenzuolo “Ciao Platini”. Sarà un giornata strappalacrime, ma sobria. Io ho avuto il piacere di accompagnare nel suo percorso il più grande portiere della storia del calcio. Mi dispiace per Donnarumma, ma non nascerà mai più un altro Gigi”.
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