Il Mondiale di Russia 2018 è sempre più vicino e in Brasile, patria del calcio, l’ansia pre-competizione sta salendo vertiginosamente. I brasiliani non vedono l’ora che arrivi il 14 giugno 2018, data di avvio del Mondiale russo.
Attesa giustificata anche dalle grandi potenzialità del Brasile che non alza la coppa del Mondo dal 2002. A guidare i verdeoro sarà, salvo ricadute Neymar. Al suo fianco Gabriel Jesus.
La stella del Manchester City si candida infatti ad essere uno dei protagonisti di Russia 2018. In patria è considerato l’erede di Romario, che nelle ultime ore ha voluto dare un consiglio al giovane e talentuoso attaccante.
“Deve fare tanto sesso, il mio consiglio è quello di sfruttare tutti i giorni liberi a disposizione”, le sue parole di ‘O Baixinho’ in un’intervista ad AS. “Poi deve ovviamente concentrarsi nei giorni della partita e durante gli incontri. Ma credo che Gabriel Jesus sappia bene cosa rappresenta la Selecao”, ha aggiunto Romario.
Un metodo che l’ex campione brasiliano ha collaudato e approvato nel 1994, quando negli Stati Uniti trascinò il Brasile alla vittoria della Coppa del Mondo battendo in finale l’Italia di Sacchi e Baggio.
Ma come arriva il Brasile al Mondiale di Russia 2018? Tante certezze e qualche dubbio per il ct verdeoro Adenor Leonardo Bacchi, detto Tite.
Da una parte le sicurezze rappresentate dal portiere della Roma Alisson, protagonista di una strepitosa stagione in giallorosso. O dalle ottime prestazioni dei vari Marquinhos, Marcelo, Firmino, Casemiro, Douglas Costa, Gabriel Jesus e chi più ne ha più ne metta.
Dall’altra i dubbi legati alle condizioni di due giocatori chiave: Neymar e Dani Alves. L’attaccante del Paris Saint Germain (che piace tantissimo al Real Madrid) è fermo ai box da più di due mesi per la frattura del metatarso del piede destro e arriverà al Mondiale dopo un lunghissimo periodo di inattività. Troverà subito la forma e il ritmo partita?
Il terzino ex Juventus invece si è infortunato al ginocchio destro negli ultimi minuti della finale di Coppa di Francia vinta dal suo PSG contro il Les Herbiers.
Gli esami strumentali non hanno del tutto escluso il timore di un’operazione. La distensione del legamento del ginocchio, senza operazione, lo terrà fermo per quattro settimane.
Difficile dire oggi se Dani Alves potrà rispondere o meno alla convocazione per la Coppa del Mondo. Le sensazioni però non sono delle migliori.
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