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La pugile Carini: “Io tradita dalle mie compagne. Telecronisti disumani. Khelif? Non mi giudichi”

Credit: AGF e Coni
Di Marco Nepi
Pubblicato il 29 Nov. 2024 alle 12:54

Angela Carini, la pugile azzurra che alle recenti Olimpiadi di Parigi è finita sulle prime pagine di tutto il mondo per essersi ritirata dopo pochi secondi durante il match contro Imane Khelif, dice di sentirsi tradita dalle sue compagne della Nazionale italiana.

“Nessuna ha teso una mano verso di me”, osserva in un’intervista rilasciata a La Repubblica oggi, venerdì 29 novembre. “La cosa non mi meraviglia, loro però sanno benissimo chi è la vera Angela, una ragazza che dà battaglia sul ring senza tirarsi mai indietro. Ma non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento, è la cosa che mi ha fatto più male. Sono persone che non fanno più parte della mia vita”, aggiunge lapidaria.

Dal 3 all’8 dicembre Carini tornerà sul ring per i campionati italiani a Seregno, nel milanese: in questi mesi, confida, “ho pensato fosse giusto allontanarmi per un po’ da tutti e stare con la mia famiglia, il mio ragazzo. Insomma con chi mi ama. E la pressione, ammesso che ci sia, non la sento neanche un po’. Sono carica”, assicura. “Potevo sfruttare la mia popolarità, invece mi sono chiusa nella riservatezza più totale”.

“Ho capito chi mi vuole bene davvero”, dice: “La mamma che mi aspetta nell’ambiente ovattato di casa, mio fratello, il mio ragazzo. Quelli che hanno dato una pacca sulla spalla, rialzandomi quando ero in difficoltà. E ci metto il presidente federale D’Ambrosi, le Fiamme Oro, il maestro Foglia e la famiglia Parlati che mi ha accolto nella sua palestra di judo”.

La pugile azzurra usa parole sibilline anche per Khelif: “Ho detto allora che non giudico nessuno. Però sarebbe bene che neanche Imane lo facesse con me. Non voglio aggiungere altro”.

Tornando al giorno del match, Carini ricorda: “Quelle lacrime in ginocchio erano un chiedere scusa a mio padre che non c’è più. In quel momento si è fermato il mondo. E ho capito che il mio sogno di regalargli la medaglia olimpica era svanito di nuovo. Anni di duro lavoro che nessuno ti restituisce, di privazioni in cui ho sacrificato tutta me stessa”.

“Sono state dette tante cose non vere sul mio conto, anche in alcune trasmissioni televisive nelle quali si cercava di tirare somme sulla mia persona sollecitando anche Imane”, dice la pugile. “Ho trovato tanta disumanità, anche nella telecronaca che mi è stata fatta durante il match”.

“La verità – prosegue – è che non sono stata consigliata proprio da nessuno. La sera prima dell’incontro ero con mio fratello, gli parlavo dei sacrifici per arrivare fino lì, di papà che ci guardava dall’alto, di come mi sarei battuta fino alla fine. Poi quei due colpi mi hanno messa ko, soprattutto il secondo alla mascella. Di pugni ne ho presi tanti in carriera, ma in quel momento ho sentito il bisogno di fermarmi”.

E ancora: “Sarebbe facile cancellare tutto, ma non lo farò. La verità è che molti preferiscono parlare male invece che immedesimarsi in te. Non sanno che il coraggio sta già nel salire sul ring quando tutto il mondo ti sta guardando, il coraggio è la saggezza delle scelte che si fanno”.

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