Alejandro Valverde è il campione del mondo di ciclismo del 2018 dopo il trionfo in una volata ristretta a Innsbruck in Austria. Lo spagnolo corona a 38 anni il sogno di una vita dato che il titolo iridato era l’unico successo che gli mancava per completare un palmares davvero incredibile. Dopo due argenti (2003 e 2005) e quattro bronzi (2006, 2012, 2013 e 2014) arriva finalmente l’oro. Quinta posizione per Giovanni Moscon, migliore italiano.
Il durissimo percorso dei Mondiali di ciclismo 2018 in Austria lo vedeva come favorito d’obbligo visto il chilometraggio e soprattutto il pazzesco dislivello totale di quasi 5000 metri. Valverde era il prototipo del corridore perfetto per questa prova che si preventivava avrebbe visto uno sprint a ranghi ridottissimi tra scalatori. Essendo il 38enne il più veloce tra i grimpeur, pronostico è stato rispettato.
Ma è stato tutt’altro che scontato l’esito, dato che dopo 265 chilometri e tantissima salita il gioco è rimasto aperto fino all’ultima tornata. Valverde è stato fenomenale nel controllo della corsa, avvantaggiandosi su “l’Inferno” ossia lo strappo con punta al 28% piazzato come trampolino verso l’arrivo insieme al nostro Moscon, al canadese Michael Woods e al francese Romain Bardet.
E proprio Woods sfruttava le sue doti da scalatore puro risultando il più pimpante sulle pendenze più severe, ma non è stato in grado di fare la differenza. Mentre Moscon perdeva contatto verso la fine dell’erta – lui che era meno scalatore di tutti – da dietro ritornava sotto l’olandese Tom Dumoulin (vincitore del Giro d’Italia 2017 e campione iridato a crono dello stesso anno) recuperando sul terzetto all’ultimo km.
Tuttavia, niente poteva contro un Valverde in stato di grazia. Pur potendo essere biologicamente padre di molti corridori suoi giovanissimi avversari, lo spagnolo prendeva la volata di testa non facendosi rimontare nemmeno di un millimetro da Bardet e Woods. Quarto Dumoulin e quinto Moscon sotto al traguardo. Ed è festa grande per El Embatido, che in carriera ha vinto 26 grandi classiche e una edizione della Vuelta di Spagna (2009) combattendo contro due generazioni e mezza di corridori.
Ancora una volta l’Italia ben figura dimostrandosi squadra solida, ma non riesce a portare a casa nemmeno una medaglia. Vincenzo Nibali è giunto in Austria convalescente dalla frattura alla vertebra rimediata ringraziando uno spettatore sull’Alpe d’Huez al Tour de France, mentre il giovane Moscon ha dimostrato – ancora una volta – di avere la stoffa del papabile campione. Onore a Valverde.