WANNA MARCHI CHI È – Tutti la ricordiamo per la sua voce inconfondibile, per la chioma rosso fuoco e per le vicende giudiziarie di cui è stata protagonista insieme alla figlia Stefania Nobile, con la quale ha un rapporto molto morboso. Entrambe le ex “regine della televendita” sono invitate nel salotto televisivo serale di Barbara D’Urso per la seconda puntata di Live – Non è la D’Urso. Con l’occasione, quindi, ripercorriamo la vita, la carriera e le vicende decisamente meno piacevoli del percorso di Wanna Marchi.
Wanna Marchi chi è | Carriera
Wanna Marchi nasce il 2 settembre del 1942 a Castelguelfo, in provincia di Bologna. È ancora molto piccola quando è costretta a far fronte a un trauma familiare: i suoi genitori, infatti, muoiono prematuramente.
Trovandosi durante l’adolescenza con il bisogno di lavorare, trova un impiego come estetista nella cittadina di Ozzano dell’Emilia: è questo il momento in cui matura la sua passione per i fanghi, dei cui benefici si convince così tanto da voler proporre questa soluzione estetica a clienti e terzi. Ma non solo: estetica e cosmesi diventano così importanti che Wanna decide, a poco più di vent’anni, di aprire una sua attività: affitta un garage e lo trasforma in un negozietto di cosmetici di sua produzione.
Le vendite vanno bene e Vanda stessa, consapevole di avere la giusta parlantina per sfondare nel mondo del commerciale, intuisce le potenzialità del mezzo televisivo e comincia a farsi pubblicità su alcune emittenti private. Naturalmente è lei stessa la testimonial dei suoi prodotti, con il supporto dei suoi giovanissimi figli Maurizio e Stefania.
È il 1977 l’anno del suo esordio televisivo, quando la Marchi compare a Teleregione di Bologna: lì diventa ben presto un ospite fisso all’interno di un formato intitolato “Gran Bazar”. Basterà poco tempo perché Wanna diventi un “personaggio”, con la sua personalità e le sue doti di venditrice.
Come dimenticare, in effetti, il suo celebre urlo: “D’accordo?!”, quello con cui concludeva una delle sue televendite: i prodotti, comunque, erano di ben dubbia qualità e i prezzi “spacciati” come molto convenienti.
Dal set televisivo di Bologna, poi, Vanda si trasferisce prima in quello di Triveneta di Padova e poi in quello di Teleradiomilano2 di Cinisello Balsamo: sono i primi anni ’80 quando la Marchi si trasferisce in Lombardia e la sua popolarità cresce così tanto da farle guadagnare il “titolo” che si è poi portata appresso per tutta la carriera, cioè quello di “Regina delle televendite”.
È questo il periodo in cui Vanda lancia il suo prodotto di punta, lo “scioglipancia”, che consiste in una crema pseudo miracolosa con proprietà dimagranti. Il prezzo? 100.000 lire per sole tre confezioni.
Dopo un passaggio sulla neonata Rete4, la Marchi crea un programma tutto suo su ReteA e lo chiama “Wanna Marchi Show”: in effetti è proprio uno show più che una televendita, in quando Wanna – in onda dalle 23.00 all’1.00 ogni lunedì sera – porta avanti un vero e proprio teatrino dove parla con finti telespettatori fingendo di risolvere tutti i loro problemi estetici.
Il “Wanna Marchi Show”, creatura che si è modellata completamente sullo stile della Regina delle televendite, riesce a diventare un fenomeno nazionale, tanto che alcuni giornalisti come Enzo Biagi e Maurizio Costanzo la invitano nelle loro trasmissioni per intervistarla.
Il suo motto, quel “D’accordo?!” che era impossibile in quegli anni non aver sentito, diventa appunto così famoso che Wanna pensa a farlo diventare un brano che arriva addirittura a “Superclassifica Show”come uno degli esempi del trash dell’epoca.
Sempre in questa fase di successo, la Marchi viene inoltre scritturata per lo sceneggiato “I Promessi Sposi”, la celebre parodia in forma di fiction televisiva del romanzo di Alessandro Manzoni. L’idea è infatti del trio comico Lopez, Marchesini e Solenghi, ai quali viene appunto l’idea di coinvolgere un personaggio singolare come la Marchi, alla quale assegnano proprio la parte di venditrice di unguenti contro la peste.
Con l’arrivo degli anni ’90 iniziano le difficoltà finanziarie di Wanna: Flag, il suo ultimo prodotto, è un insuccesso e porta al fallimento di una delle sue società e al suo arresto per concorso in bancarotta.
Inizia così, nel suo tentativo di rimettersi in piedi come imprenditrice, la sua collaborazione con Marchese Capra de Carré: la Marchi però, oltre ai prodotti cosmetici, dà il via ad attività promozionali riguardanti l’esoterico.
Nel 1996, infatti, nasce a Milano la società “Ascié Srl”, nella quale coinvolge sempre la figlia Stefania Nobile e Mario Pacheco Do Nascimento.
Dal 2001, però, il Tg satirico di Canale5, Striscia la Notizia, comincia a dare la caccia alle truffe televisive e nel mirino finisce proprio Wanna Marchi, sua figlia Stefania Nobile e il sedicente mago Do Nascimento, che nel frattempo si erano dati alla vendita di numeri fortunati per il gioco del lotto, talismani, amuleti e kit contro le influenze maligne.
La prassi è questa: il trio non fa altro che contattare le persone ed estorcere loro denaro; a tale attività fa quindi seguito un nuovo arresto per la Marchi e per la figlia, mentre il mago Do Nascimento riesce a fuggire in Brasile.
Nel 2005, a seguito del processo, riprende con le televendite a Tv7 Lombardia, ma il rinvio a giudizio e l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’estorsione le fanno guadagnare il 3 aprile del 2006 una nuova condanna a due anni e sei mesi di reclusione nel processo-bis per truffa aggravata.
Ma la pena più dura viene inflitta il 9 maggio dello stesso anno: Wanna Marchi, il suo compagno Francesco Campana e la figlia Stefania Nobile vengono infatti condannati in primo grado dal Tribunale di Milano a rispettivamente 10, 4 e 10 anni di reclusione e ad un risarcimento di oltre 2 milioni di euro.
Il 4 marzo del 2009 arriva poi anche la conferma della Cassazione e, nell’aprile del 2010, si aggiunge anche la condanna per bancarotta fraudolenta.
Di recente le notizie che sono circolate su testate web vedono la Marchi, insieme alla figlia Stefania, vivere in Albania, paese dove le due dicono di aver cominciato una nuova vita.
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