Continua la polemica e il botta e risposta tra chef sul tema dei giovani che non vorrebbero fare sacrifici, come lavorare nei weekend o nei ristoranti. A dire la sua sul tema anche il noto cuoco della tv Gianfranco Vissani: “I ristoranti sono dei negrieri. Io però li faccio lavorare tre giorni a settimana e li pago 1300 euro al mese, sono ben pagati, no? Gli altri giorni giorni sto chiuso perché non abbiamo clienti, tra Covid e guerra in Ucraina”.
“Io ho 25 dipendenti e mi tocca pagarli tutti. Con gli eventi si riesce a resistere, tra poco ne ho due, uno a Roma e uno a New York, ma non credete che sia facile. Io pagavo di bolletta della luce 3500 euro, adesso è arrivata a 12mila euro al mese. Come ca**o facciamo? E non parliamo del gas. È un gioco che non regge più”, ha dichiarato Vissani a MowMag. “Questo è un paese nel quale dopo il Superbonus del 110% tutti gli imprenditori sono nei guai perché non sanno alla fine chi paga. Ma si può andare avanti così?”, ha concluso lo chef.
Vissani è poi tornato sulle parole di qualche giorno fa di Alessandro Borghese, secondo cui i giovani preferiscono divertirsi il weekend e non andare a lavorare. “Vuoi diventare Alessandro Borghese? Devi lavorare sodo. A me nessuno ha mai regalato nulla. Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione”, aveva detto lo chef alla guida della trasmissione 4 Ristoranti.
Parole che avevano suscitato polemiche, e che ora Vissani scardina rivelando un curioso retroscena. “Conosco la mamma di Alessandro, Barbara Bouchet. Lei mi contattò per prendere il figlio nel mio ristorante. Come anche Angela dei Ricchi e poveri. Da me però per venire a imparare bisogna pagare e loro volevano mandarmeli gratis, ma porca… (imprecazione) gli ho risposto. E alla fine non sono venuti”.