Vittorio Feltri a Live Non è la d’Urso: “Fro*io non è un’offesa”, scontro con Vladimir Luxuria
Toni accesi durante la puntata di ieri di Live Non è la d’Urso, la trasmissione condotta da Barbara d’Urso e in onda ogni lunedì in prima serata su Canale 5. Tra gli ospiti della puntata c’erano Vittorio Sgarbi e Vittorio Feltri, due personaggi divisivi e che certo non la mandano a dire.
E infatti in studio ci sono stati momenti piuttosto infuocati, nel confronto con le cinque sfere di Live. Al centro del dibattito quei temi contro cui il giornalista ha sempre avuto qualcosa da dire, con il suo consueto stile ironico e pungente: ambientalisti, omosessuali, stranieri e meridionali sono alcuni dei suoi obiettivi preferiti.
“I termini fro*io, ri**hione, cula**one sono battute che possono anche strappare delle risate ma sono un insulto e non se la può cavare dicendo che non usa il termine gay perché inglese”, prova a difendersi Feltri. A ribattere è Vladimir Luxuria, uno degli “sferati” della puntata, che ha dato del cafone al giornalista. Feltri durante la puntata di Live Non è la d’Urso del 18 novembre ha quindi risposto: “La cafona è lei, io uso il linguaggio che voglio, che è quello popolare se a lei non piace non me ne frega niente. Pretendo che non si faccia la guerra al dizionario, tutti i termini che io uso sono contenuti nei migliori dizionari della lingua italiana”.
Luxuria non ci sta e aggiunge: “Deve smettere di usare questo linguaggio perché ci sono anche dei ragazzi che si sono suicidati per queste parole”. A battibeccare con il direttore di Libero è stata anche la conduttrice Veronica Maya, che ha citato lo scontro tra la Gruber e Feltri, secondo cui la presentatrice di Otto e mezzo gli avrebbe detto che “è in andropausa grave”.
Interrotto dalla Maya mentre provava a spiegare che l’andropausa non è una malattia, Feltri ha sbottato: “Ma stai zitta, perché devi rompere i c**lioni? Basta, me ne vado”. E così Vittorio Feltri ha deciso di abbandonare lo studio di Live Non è la d’Urso.
Qui il video dello scontro tra Vittorio Feltri e Vladimir Luxuria a Live.