Via Crucis Papa Francesco in tv e streaming: dove vederla in diretta
VIA CRUCIS STREAMING TV – Questa sera, venerdì 10 aprile 2020, alle ore 21 si terrà la processione della Via Crucis nel Venerdì Santo con Papa Francesco. Quest’anno però la cornice non sarà, come consuetudine, quella del Colosseo (dall’anfiteatro alla collinetta della basilica di Massenzio, da dove il Papa prega). Vista l’emergenza Coronavirus, la cerimonia si svolgerà sul sagrato della basilica San Pietro, nella piazza, alla presenza di pochissime persone. Ma dove sarà possibile vedere la Via Crucis in tv e live streaming? Quali canali? Di seguito tutte le informazioni nel dettaglio.
Via Crucis 2020 in tv
La Via Crucis in Piazza San Pietro, a cui presenzierà Papa Francesco, sarà trasmessa in diretta tv dai canali Tv2000 e Rai 1. Inoltre continui collegamenti e immagini saranno visibili sui canali all-news: Rai News 24 e SkyTg24. A che ora inizia la Via Crucis? L’inizio della cerimonia è fissato per le ore 21.
In streaming live
La Via Crucis, che probabilmente seguirà le 14 “stazioni” segnate sul colonnato del Bernini e al termine vedrà Papa Francesco recitare la sua orazione, sarà visibile anche in live streaming. Dove? La cerimonia sarà trasmessa in live streaming sui siti vatican news e RaiPlay.it (piattaforma gratuita della tv di Stato). Inoltre la si potrà seguire sul canale YouTube di vatican news.
Cosa succederà, le anticipazioni
Abbiamo visto dove vedere la Via Crucis 2020 in tv e streaming, ma cosa succederà stasera? Chi ha scritto le meditazioni? Le meditazioni che verranno lette durante la Via Crucis di oggi, 10 aprile 2020, sono state scritte dalla comunità della parrocchia del carcere Due Palazzi di Padova, guidata da don Marco Pozza, che a Sorrisi e Canzoni ha detto: “Quando il Papa ha scelto un carcere come luogo nel quale “comporre” la Via Crucis, il coronavirus doveva ancora apparire. Oggi che siamo quasi tutti agli “arresti domiciliari” la leggo come una profezia: solo chi vive la mancanza di libertà sa trovare parole che consolino il cuore. È una Via Crucis “carcerata”, scritta da persone carcerate, e il colonnato potrebbe richiamare l’abbraccio che ci manca, da ricevere e da dare: l’abbraccio di Dio”.
Le 14 stazioni della Via Crucis
La Via Crucis è un rito della Chiesa cattolica con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. In tutto sono 14 le stazioni. Eccole:
- Gesù è condannato a morte
- Gesù è caricato della croce
- Gesù cade per la prima volta
- Gesù incontra sua Madre
- Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene
- Santa Veronica asciuga il volto di Gesù
- Gesù cade per la seconda volta
- Gesù consola le donne di Gerusalemme
- Gesù cade per la terza volta
- Gesù è spogliato delle vesti
- Gesù è inchiodato sulla croce
- Gesù muore in croce
- Gesù è deposto dalla croce
- Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro
Il discorso di Papa Francesco
Il 27 marzo scorso, in una piazza San Pietro deserta e piovosa, Papa Francesco – prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi – ha pronunciato un discorso molto profondo sull’emergenza Coronavirus che sta colpendo il mondo intero. Ecco il testo:
“Da settimane sembra che la sera sia calata. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”.
“Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su tutti, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”. In questi momenti “quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”.
“Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”. Tutti come i discepoli ripetiamo che “siamo perduti”. Anche noi “ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.
La tempesta smaschera la vulnerabilità e “lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”. La tempesta “pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità”. Con la tempesta “è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.
Siamo “avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!’”.
E’ “il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. In questi giorni “possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.
“Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: ‘che tutti siano una cosa sola’. Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti”.
Da questo colonnato “che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: ‘Voi non abbiate paura’. E noi, insieme a Pietro, ‘gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi’”.
Stasera la Via Crucis 2020 in piazza San Pietro (abbiamo visto sopra dove vederla in tv e streaming) in cui il Papa dovrebbe mandare un nuovo messaggio al mondo. Appuntamento alle ore 21 per seguire l’evento live.
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