Sanremo 2023, le pagelle della prima serata del Festival
Le prime 14 canzoni in gara, il monologo di Chiara Ferragni, la scapocciata di Blanco, la storica presenza del Capo dello Stato e l’appassionato discorso di Benigni. Il Festival di Sanremo 2023 ha aperto ufficialmente i battenti. Di seguito tutti i voti di TPI ai concorrenti, ospiti, conduttori e personaggi di oggi.
Amadeus 9,5 – Il suo quarto Festival è già storia: per la prima volta il presidente della Repubblica è in platea a Sanremo. Immagini che rivedremo a Techetechetè del 2065. In questi anni ha ridato centralità al Festival, riportando sul palco dell’Ariston i grandi artisti che prima si guardavano bene dal mettere piede nella città ligure, ha risvegliato l’interesse e la curiosità del pubblico giovane senza dimenticarsi di chi ha fatto la storia della musica italiana. Va avanti con il pilota automatico e ci mette una pezza di fronte all’imprevisto di Blanco.
Roberto Benigni 10 – Ironizza con il presidente della Repubblica e lo fa commuovere ricordandogli del padre, racconta la centralità della musica e la grandezza della nostra Costituzione (l’Italia ripudia la guerra, l’articolo 21). Un artista unico per aprire al meglio questa 73esima edizione. Ritorna all’Ariston dopo tre anni e riporta gioia e commozione, fa sorridere e riflettere, con le parole giuste e intelligenza. Un sognatore.
Gianni Morandi 8,5 – Ottima spalla di Amadeus, si mette in gioco con autoironia ripercorrendo alcune delle sue canzoni più “brutte”. A inizio serata ci fa vestire del tricolore con una bella versione del Canto degli italiani, davanti al presidente Mattarella. 78 anni e non sentirli. Dopo la scenata di Blanco, prende la scopa e si mette a pulire il palco. Roba da vero numero uno. Sempre viva l’eterno ragazzo di Monghidoro.
Chiara Ferragni 5 – Si emoziona e si mette in gioco con una lettera scritta da lei stessa alla Chiara bambina. Nude look, affronta tematiche importanti ma con un discorso buonista e che rischia in più punti di scadere nel banale.
Anna Oxa 6 – Torna a Sanremo dopo 12 anni e dimostra di avere ancora una potenza vocale da fare invidia a molte. Tanti vocalizzi e guizzi, parecchia enfasi e un’impostazione drammaturgica a tratti eccessivi. il rischio è di risultare retorica e ridondante. Il brano a un primo ascolto arriva poco, in primis proprio nella comprensione del testo.
Gianmaria 6,5 – Ha stile ed eleganza, ma tradisce una certa emozione a causa della giovane età e la scarsa esperienza a calcare palchi così importanti. Amadeus fa la prima gaffe della serata chiamandolo Sangiovanni. Andrà sicuramente forte tra i giovanissimi. Mezzo punto in più per il braccialetto blu al polso contro il bullismo.
Mr Rain 6 – Brano melodioso e sanremese, emoziona e resta facilmente in testa. Lui d’altronde ha una grande penna e non lo scopriamo certo oggi. Si fa accompagnare da un coro di bambini che fa molto C’è posta per te. O se preferite Lo Zecchino d’oro. Scelta un po’ paracula.
Marco Mengoni 9 – Ritorna a Sanremo a 10 anni esatti dalla sua vittoria. Per tutti è il favorito numero uno di questo Festival, anche se la concorrenza è agguerrita. Due vite è una poesia che scalda il pubblico dell’Ariston già dal primo ascolto. Interprete unico, e che gran pezzo: cresce fino a esplodere nel ritornello. Farà gara a sé?
Ariete 5 – Tra gli esordienti al Festival, tradisce una forte emozione. Peccato. Qualche stonatura e la voce che non esce a dovere. Il brano, non facile, ha però potenziale ed è scritto bene (insieme a Calcutta). Insomma, dalle prossime esibizioni non potrà che migliorare.
Ultimo 8 – È cresciuto e maturato molto rispetto al ragazzino che qualche anno fa polemizzò duramente con i giornalisti dopo il secondo posto alle spalle di Mahmood. Senza l’inseparabile pianoforte, mette in scena tutta la sua potenza vocale. Una canzone pienamente in stile Ultimo, che parte piano e poi esplode. Ottima performance, punta di diritto al podio.
Coma Cose 7 – Emozionano con un’esibizione molto recitata e un testo intimo. Raccontano la loro crisi di coppia (poi superata) e l’impossibilità di dirsi addio. Hanno uno stile riconoscibilissimo e questo brano rientra pienamente nelle loro corde. Ma manca l’effetto wow di Fiamme negli occhi.
Pooh 6,5 – Che je voi di ai Pooh? Storia della musica italiana. Il momento karaoke di questa prima serata, con i loro classiconi che scaldano l’Ariston e fanno cantare a squarciagola il pubblico da casa con brani senza tempo. Peccato per un inizio stentato con parecchie stecche, poi si riprendono.
Elodie 8 – Ormai una certezza. Un ritornello che entra in testa sin dal primo ascolto. Bellissima e sicura di sé, osa e sa giocare con eleganza con l’abito e le telecamere. Può puntare al podio e a spopolare nelle radio.
Leo Gassmann 5,5 – Canzone orecchiabile scritta da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, e si sente. Qualche imprecisione vocale sporca la sua performance. Leggero e sempre con il sorriso sulle labbra. Gli daremo una seconda chance.
Blanco 0 – Distrugge il palco dell’Ariston per un problema tecnico (non riusciva ad ascoltare la sua voce in cuffia). Smette di cantare e pensa bene di prendersela con dei vasi di rose che facevano da scenografia. Il pubblico giustamente lo subissa di fischi. Pessima figura, da ragazzino viziato. Bugo e Morgan vibes.
Cugini di Campagna 5 – Sempre molto sobri nel look, portano un brano scritto da La rappresentante di lista, che però non convince. E forse è proprio questa la notizia. Da autori del genere ci si aspettava di meglio. Simpatici e ritmati, per ora questo e poco più.
Gianluca Grignani 5 – Il brano è intenso e molto intimo, con il racconto del rapporto con un padre assente. Lui ci mette il cuore ma la voce in molti punti non lo aiuta e non segue la musica. Una certa fatica che si spera sia dovuta all’emozione del ritorno a Sanremo e passi nelle prossime serate.
Olly 6 – Al suo esordio a Sanremo, porta un brano fresco e che mette voglia di ballare. Cassa dritta e un testo che parla di sé, può funzionare bene in radio e tra i più giovani. Il ragazzo ha talento, oltre a una faccia pulita e un bell’aspetto, e si farà.
Colla Zio 6,5 – Premio simpatia per questo scanzonato collettivo milanese che farà parlare di sé. Colorati e spensierati, fanno venire voglia di ballare e ci risvegliano dal torpore dell’una di notte. Un merito non da poco.
Mara Sattei 6 – Una bella interpretazione per questa canzone scritta da Damiano dei Maneskin. La sua performance impreziosisce una ballata molto classica (troppo?) e sanremese. Per arrivare a pieno necessita sicuramente altri ascolti, anche perché all’una di notte la palpebra, lo ammettiamo, stava un po’ calando.
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