Sanremo 2022, chi è Stefano Vicario: il regista del Festival
Chi è Stefano Vicario, il regista del Festival di Sanremo 2022 in onda su Rai 1 dall’1 al 5 febbraio alle ore 20,30? Stefano Vicario (Roma, 25 dicembre 1953) è un regista televisivo italiano, figlio del regista Marco Vicario e dell’attrice Rossana Podestà. È fratello di Francesco, anch’egli regista, e quindi zio di Margherita, attrice e cantante. Debutta nel 1973 come aiuto regista del padre e di altri registi come Damiano Damiani con cui collabora in Un genio, due compari, un pollo del 1975. Si specializza principalmente nelle produzioni televisive e cura la regia per innumerevoli trasmissioni e fiction. Stefano Vicario è infatti il regista di Il pranzo è servito, La sai l’ultima?, La corrida, Tira & Molla, Passaparola, Lo show dei record, I migliori anni, Il gatto e la volpe, Tutti per Bruno, I Cesaroni e Avanti un altro!.
E’ stato il regista del Festival di Sanremo 2004, 2005, 2009, 2012, 2020 e 2021. Ha inoltre collaborato con Carlo Conti in molti suoi programmi come I raccomandati, 50 canzonissime, Miss Italia, Ma chi sei Mandrake?, I migliori anni e Baciami Versilia. È stato il regista dal 2002 al 2006 del famoso quiz di Rai 1 L’eredità. Dal 2011 è il regista del quiz Avanti un altro! su Canale 5. Nel 2012, sempre su Canale 5, ha diretto il quiz Il braccio e la mente. Dal 2014 dirige il varietà/talent show Ti lascio una canzone. Vicario ha anche diretto un lungometraggio cinematografico nel 2001 intitolato Sottovento! con Claudio Amendola e Anna Valle, di cui ha curato anche la sceneggiatura. Dal 2016 è il regista del game show estivo di Rai 1 ovvero, Reazione a catena – L’intesa vincente. Nel 2021 dirige Sul tetto del mondo, documentario incentrato sulla vita dell’alpinista ed esploratore Walter Bonatti, oltre a essere il regista di Arena Suzuki ’60 ’70 ’80, programma di Rai 1 condotto da Amadeus, e di Che tempo che fa, programma di Rai 3 in onda dal 3 ottobre.
La sua idea per Sanremo 2022
“Quest’anno vorrei riuscire a far una regia “opportunista”. Nulla di standard, nulla di troppo provato, ma – d’accordo con Amadeus – una ripresa che lavori sul sentimento che suscita ciò che accade sul palco dell’Ariston e in teatro, dove torna il pubblico”. E’ la sfida lanciata a se stesso da Stefano Vicario, alla sua settima regia del Festival di Sanremo 2022 dietro le undici telecamere che porteranno le cinque serate nelle case degli italiani. “Mi piace pensare di poter sottolineare, finalmente, la ‘presenza’ e per farlo per la prima volta userò un carrello per la ripresa in grado di muoversi in uno spazio di quaranta metri. Una misura importante che servirà a sottolineare il controcampo, la visuale “altra” della relazione con il pubblico presente”.
Ma la sfida sta anche nel far diventare opportunità le limitazioni imposte dal distanziamento: “La disposizione dell’orchestra, con maggiore spazio tra i musicisti mi darà la possibilità di sperimentare un’altra cosa: la ripresa da “dentro” l’orchestra stessa, un luogo finora sempre impenetrabile, e che quest’anno mi consentirà varchi visuali del tutto nuovi. E, per questo, sarà utilissimo l’impiego del supporto giroscopico del gimbal con ottiche fotografiche molto versatili che consentono movimenti molto fluidi e sono ideali per la ripresa sullo stretto. Per il palco invece tornerà la doppia telecamera montata sullo steady, che lo scorso anno ci ha dato delle belle opportunità di racconto”. L’obiettivo finale resta quello di “coinvolgere” i telespettatori per tutto il tempo: “In uno spettacolo così lungo l’“usura” dell’immagine è sempre in agguato e allora cercherò di modulare la ripresa in base a quanto accade di volta in volta. Una regia ‘flessibile’, per la quale so di poter contare su una straordinaria squadra Rai. E’ un lavoro estenuante – le parole di Stefano Vicario -, ma quando esci da un evento come Sanremo diventi ‘parente’ di tutti quelli con cui hai lavorato e non te lo dimentichi per tutta la vita”.