“È necessario che la Rai rafforzi la propria identità di servizio pubblico nell’attuale contesto multimediale interattivo e recuperi prestigio, anche a livello internazionale, puntando su contenuti innovativi di alto livello qualitativo e facendosi carico di nuovi servizi fondamentali, quali l’alfabetizzazione digitale della popolazione”. È quanto si legge nella bozza del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sui i modelli di governance e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, in discussione in Commissione di Vigilanza Rai e che TPI ha potuto visionare.
Nel testo si precisa che “occorre dare effettiva applicazione ai principi basilari di indipendenza, trasparenza, responsabilità e sostenibilità nella governance del servizio pubblico, escludendo ogni forma di controllo esterno ex ante sulla gestione dell’Azienda, fermi restando i poteri di indirizzo e vigilanza della Commissione”. Si ravvisa, inoltre, “l’utililità di estendere l’attuale durata triennale del mandato dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Azienda, in linea con gli standard europei, al fine di assicurare una gestione più efficace ed efficiente e una pianificazione di ampio respiro”.
Intanto, tarda ancora ad arrivare, da parte dell’Ad Fuortes, la ratifica delle nomine di condirettori e vicedirettori della Tgr. Il tutto ad oltre un mese dalla nomina del Direttore Casarin. Situazione decisamente irrituale dalle parti di viale Mazzini. I più maliziosi dicono che il blocco sia dovuto al fatto che non si vogliono scontentare i partiti. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. Sta di fatto però che restano ancora senza mandato i 7 più alti dirigenti della testata regionale. Fuortes, se ci sei batti un colpo.
Diaco, allarme rientrato. Non c’era alcuna “indicazione o pressione di natura politica”, ma solo una motivazione economico-finanziaria dietro la decisione della Rai di non dare seguito al progetto estivo su Rai1 del nuovo programma di Pierluigi Diaco. Le ridotte previsioni di budget per l’area “Day Time” hanno spinto i vertici dell’azienda a concentrare tutte le risorse sul progetto centrale che ruota attorno al programma di Diaco che partirà ai primi di settembre su Rai2 (alle 15.15) con un’attenzione al rapporto intergenerazionale e ai “nuovi giovani” della società di oggi.
La fascia pomeridiana di Rai 1 di giugno, luglio e agosto potrebbe essere occupata, in parte, da telefilm e, in parte, da un’anticipazione dell’orario della Vita in diretta Estate. I vertici di viale Mazzini e Antonio Di Bella, direttore del genere “Day Time”, sono al lavoro proprio per mettere a punto la macchina del nuovo programma autunnale di Diaco.
Per finire, oggi la Vigilanza Rai ha votato un atto di indirizzo rivolto ai vertici di viale Mazzini, invitando “a mantenere uno spazio del palinsesto dedicato all’edizione notturna dei telegiornali regionali nonché un presidio per la copertura di eventuali breaking news, anche mediante l’introduzione di formule innovative che garantiscano un aggiornamento delle notizie e siano in grado di integrarsi in modo coerente con l’informazione web e social, senza aggravio di costi e senza pregiudicare la prevista attività di razionalizzazione delle risorse volta a risanare la situazione economicofinanziaria dell’Azienda”. Una grana in più per Fuortes e il CDA.
Avviso ai naviganti: a New York sta per atterrare Lucia Goracci.
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