Quintana di Ascoli Piceno, cos’è la manifestazione e chi sono i componenti ospiti a Sanremo 2021: storia, gioco, rievocazione, giostra, corteo
Cos’è la Quintana di Ascoli Piceno, qual è la storia e chi sono i componenti? Si tratta di una rievocazione storica di origine medievale con giostra equestre, che si tiene ad Ascoli Piceno: alcuni rappresentanti sono ospiti della serata di oggi del Festival di Sanremo 2021 (qui tutto quello che c’è da sapere sulla manifestazione) al fianco di Dardust. Vi partecipano i sei Sestieri della città: Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla, Sant’Emidio. Tradizionalmente la Quintana si tiene due volte l’anno, a luglio e ad agosto. L’edizione di luglio (introdotta in modo stabile dal 1997) è dedicata alla Madonna della pace e si svolge la sera del secondo sabato, mentre l’altra (chiamata anche “della tradizione”) nel pomeriggio della prima domenica di agosto in occasione della festa di sant’Emidio, patrono e primo vescovo storicamente attestato della città, in onore della quale è corsa.
Storia, tradizione, Corteo
La Quintana di Ascoli Piceno si compone di vari eventi che hanno svolgimento a partire dal mese di giugno. In ordine cronologico sono: sestieri all’erta, il Giuramento dei Consoli, la Lettura del Bando (che viene effettuata per entrambe le edizioni della Giostra), il Palio degli Sbandieratori e Musici, il Saluto alla Madonna della Pace, la Giostra di luglio, preceduta dal corteo, il Palio degli Arcieri, l’Offerta dei Ceri, ed infine la Giostra di agosto, anch’essa preceduta dallo stesso corteo che si svolge a luglio, in onore del patrono della città.
Le radici della Giostra della Quintana sono antichissime, alcuni le fanno risalire al IX secolo, quando i Saraceni invasero il territorio dei Piceni. Questo spiegherebbe la presenza del busto da colpire, posto sul campo di gioco, che rappresenta il moro, nemico della fede. Dal punto di vista etimologico si considera valida l’ipotesi che la parola quintana derivi dal francese quintaine o dalla parola latina quintus.
Riferire l’origine alle storia romana trova giustificazione nell’abitudine dei legionari di allenarsi, con la spada o con il giavellotto, a colpire un palus, alto circa 6 piedi, ancorato al terreno della strada dell’accampamento destinata al mercato ed alle esercitazioni militari; tale strada era la via quintana, divideva il quinto ed il sesto manipolo e da cui deriverebbe il nome della competizione.
Gli Statuti Ascolani redatti nel 1377, stampati nel 1496, assicurano che già allora fosse consolidata abitudine che questo torneo concludesse la giornata del 5 agosto in cui si tenevano i festeggiamenti in onore di Sant’Emidio. Questi fondamentali documenti ci restituiscono con una estrema vividezza quanto avveniva in questa occasione che doveva essere solennizzata “con solempnità de jochi et de balli, alegramente”. In onore del Patrono doveva, tra le altre cose, essere portato un pallium, ossia un tessuto di velluto.
Il corteo storico della Quintana, di dimensioni imponenti, è costituito da oltre 1.500 figuranti che sfilano indossando costumi ispirati al XV secolo, in ricordo degli Statuti Ascolani, del 1377, che ne disciplinano e ne citano la consuetudine. Partecipano le massime autorità cittadine, la Giunta Comunale ed il Sindaco che impersona il ruolo del Magnifico Messere, colui che un tempo era “il capo” della città stessa. Si aggiungono dame, damigelle, nobili, paggi, armigeri, musici, sbandieratori, arcieri, balestrieri, consoli ed altri personaggi appartenenti ai singoli sestieri. Sono presenti le rappresentanze delle Terre e dei Castelli del circondario ascolano che aderirono ai patti di alleanza con Ascoli. I “quintanari” si distinguono per ruoli sociali e per appartenenza ai sestieri in base al colore dei loro abbigliamento. Ogni sestiere utilizza cromie diverse e la ricchezza ed i particolari degli abiti differenziano la posizione sociale nella realtà cittadina.
Quintana di Ascoli Piceno, la Giostra
Il campo dei giochi di Ponte Majore, situato tra il complesso del Forte Malatesta e la chiesa di San Vittore, è il tempio sacro della Quintana di Ascoli Piceno. Sul tracciato di gara, a forma di otto, si decidono le sorti dei sei Sestieri. La sfida di Ascoli è unica nel suo genere poiché il bersaglio è costituito da uno scudo sorretto da un fantoccio che ha le sembianze di un saraceno chiamato “moro”. Il ”moro” resta sempre un avversario insidioso e selettivo, poiché l’impatto che i cavalieri sono costretti ad affrontare negli assalti è tremendo. Esso deve essere affrontato in tre tornate, ciascuna delle quali costituita da tre assalti. Il punteggio totale di tornata è una combinazione tra il tempo impiegato e il risultato ottenuto con gli assalti al bersaglio.
Convenzionalmente si assegnano 300 punti se si impiegano 55 secondi netti a completare la tornata. Due punti supplementari per ogni decimo risparmiato e due punti sottratti per ogni decimo fatto registrare oltre tale tempo. Oltre ai 60 secondi non viene assegnato alcun punteggio. Allo scudo è appeso un tabellone diviso in cinque sezioni circolari concentriche con punteggio graduato da 100 a 20, dal centro verso l’esterno del bersaglio. Il cavaliere è tenuto a galoppare in un tracciato a forma di otto, delimitato dalle siepi. Toccare con gli zoccoli del cavallo una delle siepi comporta una penalità di 30 punti che vengono poi decurtati dal punteggio totalizzato a fine tornata, mentre mettere due zoccoli del cavallo oltre la linea delimitata dalle siepi comporta la tornata nulla. Per il cavaliere giostrante anche perdere la lancia in uno degli assalti o essere disarcionato da cavallo durante la sua corsa comporta la tornata nulla. Le prime due tornate vengono corse secondo l’ordine estratto alla vigilia nel “Saluto alla Madonna della Pace” (giostra di luglio) e nell’ “Offerta dei Ceri” (giostra di agosto), mentre la terza e decisiva tornata viene corsa secondo l’ordine inverso rispetto alla classifica provvisoria stilata al termine della seconda tornata. Vince il Palio il cavaliere del sestiere che avrà totalizzato il punteggio complessivo più alto al termine delle tre tornate.
Cachet Sanremo 2021
Qual è il cachet percepito dai componenti della Quintana di Ascoli Piceno per il Festival di Sanremo 2021? Comunicazioni ufficiali in merito non ne sono state date, anche se, secondo diverse indiscrezioni, Fiorello e Ibrahimovic, presenti in tutte e 5 le serate, dovrebbero percepire 50mila euro a puntate. Alcuni ospiti e co-conduttrici, invece, dovrebbero avere un cachet di 25mila euro, ma, come detto, si tratta solamente di indiscrezioni e non di cifre ufficiali.
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