Quanto guadagna Alberto Angela: lo stipendio
Quanto guadagna il popolare conduttore di Meraviglie, Alberto Angela? Qual è il suo stipendio? Il divulgatore scientifico, così come il padre (Piero Angela) e tanti altri artisti e conduttori della scuderia Rai, detiene un contratto speciale che copre incarichi per diversi programmi e documentari e che viene sottoposto a rinnovo periodico.
Essendo un volto storico e amato della rete, sia dal pubblico più maturo che da quello più giovane, allo scadere di ogni collaborazione il contratto di Alberto Angela, che non ha quindi un vero e proprio stipendio, viene rinnovato con ingaggi che sfiorano i 400 mila euro (secondo gli ultimi dati risalenti al 2017). A questi si uniscono i guadagni derivati dalle varie pubblicazioni scientifiche e libri, pubblicati sia con Mondadori che Rizzoli, che lo vedono sempre protagonista delle classifiche di vendita.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano nel 2019, Alberto Angela negli ultimi anni – complice il grande successo di ascolti dei suoi programmi (in primis Meraviglie) – ha visto il suo “stipendio” aumentare fino a 950mila euro a stagione (cifra mai confermata dal diretto interessato). Soldi ampiamente meritati visti i grandi successi televisivi e che lo posizionerebbero alle spalle di due big come Fabio Fazio e Bruno Vespa.
Quando Alberto Angela rischiò la vita
“Nel 2002 ho rischiato di essere ucciso. Sono stato sequestrato e picchiato da criminali nel Niger. Ho temuto davvero di non rivedere più mia moglie. Poi, per fortuna, mi hanno liberato – ha raccontato Alberto Angela a DiPiù -. Oggi sono qui a raccontare quello che mi è successo e, nonostante la grande paura, non ho smesso di svolgere con grande passione il mio lavoro”.
Ma come sono andate le cose? “Ero con i sei operatori della mia troupe tra il Niger e l’Algeria, nel deserto, per girare una puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta – ha raccontato Angela -. Dal nulla è uscito un veicolo velocissimo, dal quale sono scesi tre individui con turbante e occhiali da sole, ma anche kalashnikov e pistole alla mano, intimandoci di fermarci. Ci hanno legato, picchiato per ore, interrogandoci e divertendosi a terrorizzarci: prima ci hanno chiesto droga e alcol, poi ci hanno chiesto invece se fossimo delle spie. Abbiamo trascorso delle ore come dei condannati a morte, cercando di farci coraggio a vicenda. Sono state 15 ore terribili, da condannati a morte: siamo stati tutti percossi, minacciati e poi derubati di tutto: attrezzature, soldi, fedi nuziali, orologi, cellulari, bagagli. Sempre sul filo di una tortura psicologica”, le parole del conduttore di Meraviglie.