Prima Scala 2022: Boris Godunov, Rai 1, data, orario, diretta tv, streaming, trama, cast, durata, a che ora, libretto, opera, regia, direttore, quando finisce, Musorgskij
Oggi pomeriggio, mercoledì 7 dicembre 2022, dalle 17.45 su Rai 1 va in onda in diretta la Prima della Scala 2022, con la rappresentazione del Boris Godunov, il capolavoro di Modest Musorgskij proposto nella sua prima versione in sette scene, presentata ai Teatri imperiali di San Pietroburgo nel 1869. Un evento come sempre da non perdere, nel giorno di Sant’Ambrogio, e trasmesso in diretta tv per tutti su Rai 1. L’evento culturale più importante dell’anno vedrà protagonisti il direttore musicale Riccardo Chailly, il regista Kasper Holten e un cast di cantanti straordinari capitanato da Ildar Abdrazakov. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla Prima della Scala 2021.
Boris Godunov, regia, direttore e cast
La prima della Scala 2022 mette in scena l’opera Boris Godunov, il capolavoro di Modest Musorgskij. Appuntamento in diretta su Rai 1 oggi, 7 dicembre 2022, alle ore 17.45. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio 3. Oltre tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il capolavoro di Musorgskij nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti. L’evento culturale più importante dell’anno vedrà protagonisti il direttore musicale Riccardo Chailly, il regista Kasper Holten e un cast di cantanti straordinari capitanato da Ildar Abdrazakov.
Vediamo un po’ di storia. Sarà la 25esima occorrenza del titolo alla Scala, una volta più di «Carmen», ferma a 24. La prima italiana e al Piermarini del titolo fu il 14 gennaio 1909 e fu voluta da Arturo Toscanini ma diretta da Edoardo Vitale con protagonista Feodor Šaljapin, che aveva trionfato nel «Mefistofele» di Boito e divenne un idolo dei milanesi, soliti incontrarlo al Bar Sì in Galleria per una bottiglia prima dello spettacolo. Al suo ritorno alla guida del teatro, Toscanini dirige l’opera nel 1922 (con Aureliano Pertile protagonista), nel 1923, nel 1925 e nel 1927. Nel 1927 i bozzetti sono di Nicola Benois che firmerà le scene di tutti i Boris Godunov scaligeri fino al 1960. «Boris» entra così nel repertorio e resta una costante: a guerra finita, nel 1946, si usa per la prima volta la versione di Rimskij-Korsakov, che non è quella scelta da Chailly quest’anno.
I conduttori della Prima della Scala 2022 sono Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer, che incontreranno prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Per Radio 3 seguiranno la diretta Gaia Varon e Oreste Bossini. Anche quest’anno la trasmissione dell’opera sarà corredata dall’audiodescrizione in diretta, grazie alla quale anche le persone cieche e ipovedenti potranno avvalersi di tutte quelle informazioni visive non trasmesse verbalmente – costumi, aspetto e mimica dei personaggi, azioni non parlate, location, scenografia e luci –, tale accessibilità sarà estesa anche a tutto ciò che accadrà intorno allo spettacolo e verrà trasmesso in TV prima dell’inizio e durante l’intervallo.
Undici telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. Una preparazione che vede lo staff di regia seguire fin dalle prime prove la messa in scena dello spettacolo, e un numero crescente di addetti lavorare nelle due settimane precedenti il debutto. Questo il grande impegno della Rai per regalare a tutti la Prima della Scala 2022 nella migliore qualità possibile.
Prima della Scala 2022, Boris Godunov: trama, libretto, di cosa parla
Ma qual è la trama e il libretto del Boris Godunov che apre la stagione del teatro alla Scala di Milano con l’attesissima Prima di oggi? Ripercorriamone la storia. Si tratta di un dramma teatrale di Aleksandr Sergeevič Puškin, composto a Michajlovskoe, dove Puškin era esiliato, nel 1825, pubblicato integralmente nel 1831, ma approvato per una rappresentazione sui palcoscenici non prima del 1866 e rappresentato, largamente censurato, nel 1870 e riapparso, ampiamente ammorbidito e ritoccato da Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov il 22 dicembre 1896 a San Pietroburgo.
Con il dramma Boris Godunov l’intento di Puškin fu quello di dare alla letteratura russa un dramma nazionale, per liberarla dal dominio dello pseudoclassicismo. La realizzazione di questo intento richiedeva due elementi fondamentali: una nuova forma e un contenuto storicamente nazionale. Puškin risolse il problema della forma ispirandosi ai drammi storici di Shakespeare, oltre che alle antiche Cronache; il problema del contenuto fu risolto dalla lettura della Storia dello Stato russo di Karamzin, i cui primi otto volumi erano stati pubblicati nel 1818.
Se la struttura formale del dramma teatrale ricalca la fisionomia e la forma delle tragedie shakespeariane, invece il soggetto dell’opera deriva dalla Storia dello Stato russo scritta da Karamzin, mentre per i contenuti l’autore si è ispirato alla vecchie Cronache russe per i costumi e la lingua parlata dell’epoca descritta. Il soggetto riguarda Boris Godunov che regnò come Zar dal 1598 al 1605 nel periodo definito “epoca dei torbidi”, regno contestato dalla ipotesi di un’usurpazione del potere da parte di Godunov ai danni del vero erede al trono. Questo pretesto innesca la campagna polacca contro la Russia, che si conclude con l’ascesa della dinastia dei Romanov. Lo scrittore aggiunse all’intreccio principale la storia d’amore del falso Dimitri e della polacca Marina. Il dramma consiste di 25 scene composte nello stile del Blank verse e porta in scena 63 personaggi. Di indubbio significato sia il tono spirituale-morale che governa le gesta sia la voce e l’anima del popolo, elementi di derivazione romantica.
Neppure negli anni seguenti il Boris Godunov ricevette una prima rappresentazione nella sua forma originale. Modest Petrovič Musorgskij basò la sua famosa opera dal dramma rielaborando la struttura narrativa in base alle esigenze melodrammatiche, e durante gli anni trenta Vsevolod Meyerhold tentò di dirigerne una rappresentazione teatrale con musiche composte da Sergei Prokofiev ma abbandonò presto la produzione a causa di pressioni politiche, e tale soggetto rimase abbandonato per lungo tempo.
La prima rappresentazione mondiale del dramma originale privo di censure è avvenuta il 12 aprile 2007 negli Stati Uniti d’America all’Università di Princeton nella traduzione integrale in lingua inglese. Questa produzione era basata sul progetto di Meyerhold e sulle musiche di Prokofiev, con ulteriori musiche aggiunte composte da Peter Westergaard.
Da segnalare la versione televisiva del 1966 curata da Gerardo Guerrieri, con la regia di Giuliana Berlinguer e interpretata da alcuni dei migliori attori dell’epoca: Tino Carraro (Boris Godunov), Gino La Monica (Fëdor), Ludovica Modugno (Kseniâ), Turi Ferro (Pimen), Luigi Vannucchi (Otrep’ev), Bruno Cirino (Misail), Mario Feliciani (Principe Šujskij) e Andrea Checchi (Puškin).
Boris Godunov non è diviso in atti, ma in tre parti principali (il prologo, il nucleo e l’epilogo), divise in scene. Il Prologo riguarda gli avvenimenti del 1598, si sofferma soprattutto alla proclamazione di Boris Godunov a zar, e rivela l’atteggiamento dei boiardi e del popolo di fronte a essa. Il Nucleo comprende gli avvenimenti del 1603, cioè la fuga di Grigorij Otrep’ev dal monastero, l’apogeo del potere di Boris, del quale tuttavia fa intuire l’inizio della successiva e graduale caduta, e rivela l’atteggiamento dei boiardi e del popolo di fronte alla persona di Boris; si sofferma inoltre sulla vita di Boris in mezzo alla famiglia, la comparsa del falso Dmitrij in Polonia e il suo amore per Maria Mniszek. L’Epilogo comprende gli avvenimenti del 1604: la lotta col falso Dmitrij e la morte di Godunov.
Orario, durata, a che ora inizia e quando finisce
Ma a che ora inizia, quanto dura e quando finisce la Prima della Scala 2022 con il Boris Godunov, in diretta su Rai 1? Appuntamento questo pomeriggio, mercoledì 7 dicembre 2022, dalle ore 17.45 con la conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa. Per l’occasione La Vita in diretta di Alberto Matano durerà solo 40 minuti e quest’oggi non andrà in onda L’Eredità. Spazio solo al Tg1, in edizione breve, all’intervallo, intorno alle 19.35, prima della ripresa dell’opera. La diretta della Prima dovrebbe terminare intorno alle 21.15, lasciando poi spazio al film di prima serata The Keeper – La leggenda di un portiere. Non andrà in onda dunque I Soliti ignoti.
Si avvarranno delle riprese in Alta Definizione diffuse da Rai circa 40 sedi coinvolte nell’iniziativa sociale “Prima Diffusa” del Comune di Milano e il maxischermo collocato al centro dell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, che offre la Prima ai cittadini. Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con RaiCom: da Arte per Francia, Belgio, Germania, alla Svizzera Rsi, dalla giapponese Nhk alla portoghese Rtp e alla ceca Česká Televize. L’opera sarà trasmessa in live streaming mondiale anche dalla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in sessanta sale cinematografiche di Spagna, America Latina e Australia.
Prima della Scala 2022: diretta tv e streaming
Dove vedere la Prima della Scala 2022 in diretta tv e in streaming? Rai Cultura propone in diretta e in esclusiva il Boris Godunov mercoledì 7 dicembre a partire dalle 17.45 su Rai 1. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, è trasmesso in diretta anche su Radio3 e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni dopo la Prima. Oltre tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il capolavoro di Musorgskij nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti. Saranno coinvolte anche le diverse testate giornalistiche della Rai con dirette, servizi e approfondimenti, con ospiti in studio e dal foyer della Scala.
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