Un monologo divisivo e che fa discutere quello andato in onda nell’ultima puntata di Felicissima sera di ieri, lo show del duo comico foggiano Pio e Amedeo su Canale 5. Una riflessione sul politicamente corretto e su alcune parole che non si possono dire in tv, perché ritenute offensive. Uno sketch di quasi venti minuti sull’importanza di saper distinguere un insulto dalle reali intenzioni di chi pronuncia determinate parole.
“Non dobbiamo vergognarci di dire la parola ‘neg*o’ perché conta la cattiveria nella parola, conta l’intenzione. Se l’intenzione è cattiva, allora è da condannare. Il politically correct ha rutt’o cazz”, ha affermato Amedeo, mentre Pio gli faceva da contraltare provando a far desistere il compagno. “Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa. Fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l’autoironia”. E ancora: “Così noi dobbiamo combattere gli stolti, con un messaggio. Se vi chiamano ricch**ni, fro*i per ferirvi, voi ridetegli in faccia perché lo stolto non saprà cosa fare, la cattiveria non risiede nella lingua, è l’intenzione”.
Nel corso del discusso monologo, Pio e Amedeo hanno tirato fuori alcuni consunti stereotipi sugli ebrei o sulle persone di colore, passando per gli omosessuali. “Mi avete mai visto a me con il cartello per strada a gridare ‘evviva la fi*a’? Il Gay Pride non serve più. La cosa che i gay so’ sensibili non la sopporto. Ma perché noi etero facciamo schifo?. Nemmeno ric**ione si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ric**ioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento… Vi chiamano neg*i? Voi ridetegli in faccia e disarmateli”.
In pochi minuti il discorso sul politicamente corretto di Pio e Amedeo (qui il video integrale) è diventato virale sui social, con alcuni utenti che apprezzavano il messaggio del duo comico, e molti altri che invece sottolineavano l’importanza e il peso di certe parole offensive, come chi ad esempio ha subito aggressioni omofobe. Nella parte finale della gag Pio ha provato a smorzare i toni e a frenare il collega: “Amedeo ma hai capito che noi qua stiamo in Italia? Tu ti devi fare i ca*zi tuoi. Hai detto delle parole e dei concetti che possono essere fraintesi (…). Ti ricordi tutti i sacrifici che abbiamo fatto? Domani qualcuno ci critica e noi siamo spariti nel vuoto. Pensa a Gerry Scotti. Tu hai mai sentito dire qualcosa fuori posto a Gerry Scotti? Chiedi scusa”, ha consigliato lui. Pronta la chiosa del collega che ha concluso riformulando le sue affermazioni: “Hai ragione, siamo in Italia, lasciamo perdere…”.
Tra i più critici nei confronti del monologo di Pio e Amedeo c’è stata Aurora Ramazzotti: “Questa cosa che si continui imperterriti ad avere la presunzione di decidere cosa sia offensivo per una categoria di cui non si fa parte e di cui non si conoscono le battaglie, il dolore, le paure, il disagio, la discriminazione… rimane a me un mistero irrisolvibile”, ha spiegato la figlia di Eros e Michelle Hunziker.