Covid, Paolo Mieli a Otto e Mezzo: “Il vaccino? Non lo farei se fossi in età di fare figli”
Dopo il commento di Andrea Crisanti sul vaccino anti-Covid, arriva anche il commento di Paolo Mieli. In collegamento a Otto e Mezzo con Lilli Gruber, Mieli ha spiegato cosa ne pensa dei vaccini. “Io lo farei vista la mia età, ma la procedura ha qualcosa di sospetto”. Perché?. “Il primo giorno un’azienda annuncia un vaccino che funziona al 90%, il giorno dopo si vendono le sue azioni in borsa. Il terzo giorno arriva l’annuncio di un’altra azienda per un prodotto funzionante al 94,5%. Il quarto giorno la prima azienda alza l’asticella arrivando al 95%. Poi arriva il quinto giorno, con una terza casa farmaceutica che dice che il suo vaccino verrà a venduto a due euro”, ha spiegato l’ex direttore del Corriere della Sera.
Quindi, ribadendo la sua posizione, spiega: “Io lo farei, ma se fossi giovane e in età di far figli ci penserei bene”. Interviene anche Ranieri Guerra: “Nel momento in cui il vaccino è registrato, non c’è nessuna scappatoia. Abbiamo risparmiato tempo per molti motivi: uno l’impegno delle case farmaceutiche che hanno finanziato la ricerca e, ora, la produzione. Il tutto prendendo in analisi ogni singola fase. Una volta che si sarà la registrazione vorrà dire che tutto ha seguito la procedura”.
#ottoemezzo Vaccino anti-Covid, Paolo #Mieli: “Lo farei subito, ma se fossi giovane e dovessi avere figli sarei più cauto. La procedura ha avuto qualcosa di sospetto” https://t.co/i6jpaXLjh5
— La7 (@La7tv) November 20, 2020
Mieli a quel punto ha concluso dicendo: “o lo faccio. Fare la prima ondata sulle persone più a rischio. Poi, solo dopo, a quelle più giovani perché se se lo prendono non muoiono”.
1. Crisanti a TPI: “A mettere in dubbio il vaccino è il Ceo di Pfizer che vende le sue azioni, non io” / 2. Andrea Crisanti: “Senza dati a disposizione, non farei il primo vaccino anti-Covid a gennaio”