Morgan torna a far parlare di se. Dopo le polemiche per quanto accaduto durante il concerto al Parco Archeologico di Selinunte, in cui il cantante ha preso di mira un gruppo di spettatori iniziando ad insultarli anche attraverso frasi omofobe, e le scuse pubbliche del cantante. L’artista e giudice di X Factor, programma che ha rischiato di perdere per quanto successo, ha avanzato una proposta tramite il proprio profilo Instagram.
“In questi giorni – ha scritto Morgan – ho voluto ricostruire quello che è successo ma non mi voglio assolutamente nascondere a giustificare e voglio ribadire quanto sia sbagliato quello che ho detto. Voglio che le mie scuse arrivino sincere, sentite, nitide e che arrivino a tutti perché so di aver ferito tante persone e le estendo anche i miei colleghi di ‘X-Factor’ e a tutta la squadra che ci lavora”.
“La frase che ho detto – ha proseguito – è la cosa più lontana da quella che è la mia identità di essere umano, voglio ribadirlo. Tutti sanno che non sono un omofobo, ma questo non basta, non scusa e non giustifica. Non basta, infatti, dire che si usano modi di dire razzisti, omofobi o sessisti a cuor leggero, molto al di là delle reali convinzioni e intenzioni. Bisogna cambiare questa cultura e questo lessico che persistono inconsciamente nel linguaggio di tanti e, purtroppo, con mia sorpresa e dispiacere, anche nel mio. Porto volentieri la stigmatizzazione pubblica di quanto accaduto e accetto la gogna se questo può servire a cambiare, almeno in parte, le cose. Ho fatto un errore per il quale mi sono scusato ma che, sia chiaro, non voglio cancellare: anzi, voglio fare un gesto concreto che non lo faccia scomparire ma che lo trasformi in qualcosa di positivo e utile”.
Morgan ha così lanciato la sua proposta. “Ho chiesto a Sky e a Fremantle di devolvere metà del mio cachet di X Factor a una struttura di accoglienza per ragazzi rifiutati dalle famiglie di origine per il loro orientamento sessuale, l’identità di genere o perché hanno avviato un percorso di transizione. Ho pensato all’importanza di accogliere, e questo concetto mi piacerebbe valesse per chi, come me, commette un errore”.