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Chi è Massimiliano Salvi: il marito di Cristiana Ciacci, la figlia di Little Tony

Di Marco Nepi
Pubblicato il 23 Giu. 2023 alle 13:32 Aggiornato il 23 Giu. 2023 alle 13:35

Chi è Massimiliano Salvi: il marito di Cristiana Ciacci, la figlia di Little Tony. Figli

Chi è Massimiliano Salvi, il marito della figlia di Little Tony, Cristiana Ciacci, ospite a Oggi è un altro giorno? Il grande cantante di Cuore matto è morto nel 2013. Nato a Cagliari nell’agosto del 1977, Salvi ha 45 anni e non è un nome noto nel mondo dello spettacolo. È un medico molto affermato, con una lunga carriera di successo nella sua professione. Specializzato in Ortopedia, Traumatologia e Medicina Fisica e Riabilitativa, si occupa da anni di chirurgia protesica del ginocchi e dell’anca, anche in ambito sportivo. È infatti da anni consulente ortopedico per il Cagliari, squadra di calcio tornata quest’anno in serie A. È inoltre professore associato di Ortopedia e Traumatologia all’Università degli Studi di Cagliari, dove si è anche reso autore di diverse pubblicazioni.

Massimiliano e Cristiana Ciacci stanno insieme da molti anni. Salvi è il padre di due dei cinque figli della cantante, Melania e Mattia. Il medico è stato molto vicino alla figlia di Little Tony nella sua lotta all’anoressia. “Lui per i primi due anni, ogni volta che andavamo fuori, cenava da solo e mi portava lo stesso con sé…Lui capiva che la mia anoressia era una risposta ai miei problemi, non mi ha mai ossessionato”. I due si sono sposati da pochi giorni, a giugno 2023.

Little Tony, il padre di Cristiana Ciacci, non capiva e non riconosceva il malessere e la malattia della figlia: “Lui non la concepiva come malattia. Per lui il male era ciò che ti colpisce nel fisico, non che ti esplode nell’anima. Era convinto che mi infliggessi tutto da sola. Non ho fatto in tempo a spiegargli. Gli volevo talmente bene che lo volevo sempre vicino, ma lui stava sempre in giro per lavoro. Ho sofferto di solitudine, l’anoressia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mio padre non capiva la malattia, ma era per un fatto di cultura. Non ha mai capito le malattie dell’anima”.

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