Marina Nalesso conduce di nuovo il Tg con il crocifisso: è polemica
Marina Nalesso Tg2 crocifisso | “Fa sempre una certa impressione. Si tratta del Tg2 (quello delle 13), privatizzato dal governo sovranista, con l’implicito logo Dio Patria Famiglia che incombe su ogni inquadratura. Con una compattezza formale che perfino memorabili tigì non blended, come Telecraxi e Telekabul, nemmeno si sognavano (…) Non si potrebbe cortesemente evitare?”. Questo il commento, decisamente infastidito, che Michele Serra si è sentito di fare ne L’Amaca dello scorso 17 giugno, pubblicata come sempre su Repubblica.
Il giornalista si riferiva al fatto che Marina Nalesso, giornalista mezzobusto alla conduzione del Tg2, è nuovamente andata in onda con un crocefisso al collo: “nuovamente” perché la Nalesso lo aveva già fatto lo scorso anno, sempre d’estate, mentre era alla conduzione del Tg1. Cambia il canale, quindi, ma non questa “abitudine” della giornalista televisiva che ha portato all’accendersi di diverse polemiche.
Serra, indignato come molti altri, ha inoltre osservato il fatto che in Francia, ad esempio, condurre un notiziario esponendo al collo, in modo chiaro ed evidente, un simbolo religioso sarebbe “forse anche un reato”, ma non in Italia, dove però gli articoli 7 e 8 della Carta costituzionale definiscono lo Stato italiano “una Repubblica democratica laica e aconfessionale”.
“Amici del Tg2, che ne direste di sospendere almeno per pochi minuti della messa in onda la vostra fervente battaglia? Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono”, è poi stato l’affondo di Serra a conclusione del suo commento, che rappresenta anche un monito e un appello ai suoi colleghi Rai.
A fargli eco anche Edoardo Buffoni, caporedattore e conduttore del TgZero di Radio Capital, che sul suo profilo Twitter ha scritto con ironico sconforto: “Anche oggi, Tg2 con crocifisso. Con tanti saluti ai contribuenti Rai non cristiani”.
Marina Nalesso, comunque, già un anno fa aveva replicato alle critiche dicendo che, in sostanza, non le importa: “Qualcuno mi ha espresso solidarietà, alcuni si sono avvicinati, però devo dire che c’è stato molto silenzio. Probabilmente molte persone non condividono, ma in fondo ognuno è fatto in modo diverso. Ma dirò la verità, io sono serena a prescindere, con o senza attacchi, con o senza solidarietà. Sto bene, non ho mai avuto alcun tipo di freno e ripensamento o riflessione. Non mi pongo assolutamente il problema“.
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