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Luciana Littizzetto vestita da Amuchina a Che tempo che fa: uno spettacolo tristissimo

Di Franco Bagnasco
Pubblicato il 2 Mar. 2020 alle 14:40 Aggiornato il 2 Mar. 2020 alle 14:41

 

 

Luciana Littizzetto vestita da Amuchina a Che tempo che fa: uno spettacolo tristissimo | VIDEO

Chissà se fa ridere Luciana Littizzetto, stampellata e vestita da tubettone di Amuchina, mentre in collegamento con Fabio Fazio da casa, a Torino, aprendo una gag destinata a restare negli annali della Rai, rivendica squittendo: “Sono Amucona, la cugina di Amuchina. Sono il nuovo bene rifugio degli italiani. Sono già nel paniere dell’Istat”.

Farà ridere, che dite? Segue dibattito. Me lo domandavo insistentemente, ieri sera su Rai2, davanti a Che tempo che fa.

Dopo un’ospitata dell’ormai impresicindibile Roberto Burioni, lo sferzante conduttore, insieme con l’eterna sodale Filippa Lagerback (l’unica in Italia ad avere ancora il posto fisso) ha introdotto quel sacripante di “Lucianina”, come la chiama lui. Ella, dal soggiorno, si è palesata come sopra, confortata dal buon Fabietto che ha subito risposto alla domanda che mi stava contagiando: “Meno male che ci sei tu, Lucianina, che ci fai sorridere”. Segue una risata finta e forzatissima del conduttore. Mai così finta e forzata nella storia del Servizio Pubblico.

Io ero lì, incredulo, ma l’ho presa per buona. Fazio è uno che di umorismo ne sa. Non a caso la tiene da anni sdraiata in studio su un acquario gigante a snocciolare frasi volgarotte e parolacce in libertà alle quale lui finge di stupirsi e scandalizzarsi. Un gioco delle parti che dura da quando Telecom si chiamava ancora Stipel (poi Sip) e che gli mette però astutamente in sicurezza la media d’ascolto del programma. Chiamalo scemo.

Confortato dal faziesco parere, sono rimasto a godermi il seguito. “In realtà” ha proseguito la Litti “Amucona è il mio nome d’arte, ma il mio vero nome è ipoclorito di sodio. Ma sono introvabile, sono come Mark Caltagirone (facezia che aveva già fatto il suo tempo a metà della scorsa stagione televisiva, Nda). Questa è la confezione condominio: costa come un sauté di ostriche. Adesso esco così: ho un appuntamento con Citrosil, Betadine e Tantum verde”. Elementi di chimica, dotte citazioni e un abbozzo di latino smozzato: si nota subito che l’autorato è di livello.

Personalmente restavo ancora un po’ perplesso, ma qui Fazio è scoppiato in una risata così tarocca e isterica da convincermi della bontà del prodotto. Mi auguro che diventi subito oggetto di campionamento e parodia sul web. Naturalmente virali. Ça va sans dire.

Lucianina è una sagoma, e prosegue: “Tra l’altro hai visto che Amadeus fa il testimonial contro il virus? Lui con quel naso lì, se non se la prende lui, non se la prende nessuno”.

Proprio mentre mi stavo convincendo di essere a una convention di animatori turistici Anni 80 dal tema: “Battute, restiamo ai tempi dell’asilo”, ecco che quel diavolo della Littizzetto ha giocato il jolly, con la filastrocca finale per, cito testualmente: “Scacciare la sfiga e far sloggiare il virus”.

Ve la propongo integralmente, perché merita. “Occhio, malocchio, prezzemolo e ginocchio; virus bastardo ti sputo in un occhio. Larga la foglia, stretta  la via, vada a cagare quest’epidemia. Faccia da virus, brutto Corona, son l’Amuchina che non perdona. Coronavirus, faccia da stronzo, ti faccio smettere di andare a zonzo. Sei solo un filo di brutte palline: se te le taglio, vediamo la fine. A noi non servono, no, certi mostri, che di problemi c’abbiamo già i nostri. Io per esempio, con grande strazio, cerco da anni un vaccino per Fazio. Con i contagi, corogna (apprezzare la sapida crasi, Nda), ora frena: metti fine alla quarantena. Brutto Corona, ascolta Luciana: fuori dal cacchio da ‘sta settimana!”.

Lo so che forse non ci potete credere. Lo so che bisogna anche esorcizzare, per carità. Lo so che (senza fare né facili moralismi né largo uso di “bacchettoneria”) forse una scemata del genere vi sarà sembrata quantomeno inopportuna mentre dilagano contagi, mezzi collassi sanitari e purtroppo anche parecchi morti. Tutto questo lo so bene. Ma siete voi che sbagliate. Perché con la Litti si ride. Ed è una risata di classe. Di gusto. Cabaret sopraffino.

Parola di Fabio Fazio. Però fatemi un favore, ve ne prego: andatevela a riascoltare, quella sua risata. Dietro c’è un mondo. Ed è tristissimo.

Il video di Che tempo che fa è tratto da www.raiplay.it

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