Loredana Bertè in lacrime a Verissimo: “Tenni un anno Mimì in soffitta”
“Mi manca da morire”: con queste parole Loredana Bertè, ospite negli studi di Verissimo nella puntata di oggi – sabato 7 dicembre 2019 – ha parlato della sorella Mia Martini, scomparsa prematuramente ormai 24 anni fa. E non ha trattenuto le lacrime pensando ad alcuni episodi dalla sorella e ai sensi di colpa che, dopo tutto questo tempo, continuano a tormentarla.
“Provo una sofferenza continua – ha detto la Bertè a una commossa Silvia Toffanin – e mi sento in colpa. Se le fossi stata più vicino magari le cose sarebbero potute andare diversamente. Non mi perdono di non aver usato il telefonino che lei mi aveva dato perché restassimo in contatto”.
Al centro dell’intervista della cantante c’è stata anche la sua burrascosa infanzia, vissuta accanto a un padre violento: “Nella nostra vita – ha dichiarato Loredana Bertè – non abbiamo mai festeggiato il compleanno, le feste erano bandite, anche il Natale! Per sfuggire alle botte e alle litigate violentissime che c’erano in casa, andavamo al Luna Park: per noi era la cosa più sicura”.
“Ho lasciato la scuola l’ultimo anno – ha continuato – perché è successa una disgrazia: mia sorella Mimì è stata arrestata per uno spinello che gli avevano messo in tasca. Ha fatto due anni in carcere. Quando è stata liberata, prima del processo, l’abbiamo nascosta in una soffitta per un anno“.
Mia Martini rimane comunque perennemente nella mente della sorella Loredana Bertè: “La sogno che vuole una sigaretta. Per questo ogni anno, per il suo compleanno, metto due sigarette davanti a una foto che ci ritrae insieme e le dico ‘questa è la tua sigaretta per quest’anno!'”.
“Con Mimì – ha concluso la cantante davanti al pubblico di Canale 5 – è morta una parte di me. Quando sono sul palco la sento dentro e do tutto, anche se sono terrorizzata e ho gli attacchi di panico prima di uscire. Non respiro, ma penso a lei e poi esco. Dopo aver finito il concerto però, mi sento una persona migliore, sento di aver dato più di quello che potevo. Penso che Mimì oggi sarebbe orgogliosa di me”.