Se l’oste dice che il suo vino è buono, siamo abituati. Ma se lo dice il conduttore televisivo (che per un attimo si trasforma a sorpresa in oste e cantiniere), come la mettiamo? Come minimo va in onda l’interesse privato in tv privata. È successo ieri sera durante la raffica di domande finali di “Caduta libera”, il quiz preserale di Canale 5 presentato da Gerry Scotti. Erano le 19.50, casualmente ora di massimo ascolto (a ridosso del Tg5), quando Scotti sfodera una parola misteriosa da far indovinare al campione. Sette lettere, ne venivano fornite dalla regia soltanto due, la N e la D. Domanda del conduttore: “Vino dell’Oltrepò Pavese, di colore rosso rubino intenso, prodotto col vitigno chiamato Croatina”. Mentre il concorrente rimugina, Gerry incalza: “Io ne metterò sul mercato una spettacolare, leggermente frizzante, va bevuta…”. A questo punto il concorrente interrompe l’inedita réclame in corso al brand Gerry Scotti e indovina: “Bonarda”. “La bonarda, complimenti!”, annuisce il padrone di casa (e di bottega), visibilmente compiaciuto.
Come forse non tutti sanno, Scotti è da tempo anche produttore di vini che portano il suo nome, impresso a caratteri cubitali col suo faccione rubizzo che fa simpatia. Una sorta di valore aggiunto, vista la notorietà del personaggio. Dal 2017 (almeno) ha avviato una partnership commerciale con le Cantine di Fabiano Giorgi (Giorgi Wines) di Canneto Pavese, in Oltrepò. Commercializza da tempo diverse etichette. Che qualsiasi spettatore all’ascolto può andare a trovare e comprare con un’instantanea ricerchina su Google (Gerry Scotti + vino + bonarda, ma anche solo Gerry Scotti + vino) una volta ascoltata la promozione birichina che piove dal cielo su Canale 5 senza avviso per l’audience: “Io ne metterò sul mercato una spettacolare, leggermente frizzante…”.
In Rai la policy per fatti come questi è da sempre severissima. Ricordate la recente ramanzina finita in litigio fra Bianca Berlinguer e Mauro Corona, quando la giornalista ha intimato più volte all’ospite di non citare il nome di un hotel? Ecco, per dare l’idea. Come funzionano le cose a Mediaset? C’è libertà per un conduttore (seppure potentissimo come Scotti) di utilizzare gli spazi a proprio totale vantaggio commerciale? Lì la concessionaria di pubblicità è Publitalia, non Sipra, come a Viale Mazzini, ma il punto è un altro.
È pur vero che Scotti non ha fatto il nome del marchio, ma in questo caso è lui stesso (il suo nome) il marchio. E la “telepromozione” (si immagina gratuita) è passata in cavalleria senza l’indicazione che compare di solito per legge in programmi analoghi e concorrenti di Rai 1, come “L’Eredità”, quando vengono inquadrate di sfuggita bottiglie di spumante o altro: “Nel programma sono presenti inserimenti di prodotti a fini commerciali”. Questo è un caso leggermente diverso, ma sempre di evidente pubblicità si tratta.
Virginio Scotti, detto Gerry, nato 64 anni fa a Camporinaldo di Miradolo Terme, è una grande risorsa per Mediaset e per il mercato pubblicitario. I suoi contratti di rete sono sontuosi (in passato ha dichiarato ai giornali di aver ricevuto da Piersilvio Berlusconi assegni in bianco che lasciava a lui l’onore di compilare; quanti hanno questo privilegio?), e si lascia sempre campo libero per fare da testimonial a pubblicità autonome (spot e tabellari) che si aggiungono alle telepromozioni dichiarate. Senza firmare esclusive (come fanno per esempio Fiorello o altri) ma siglando accordi, anche contemporanei, con varie aziende con l’ovvia accortezza di non mescolare mai le categorie merceologiche: dal riso al caffè, agli integratori, passando per patatine, mele, soia, energia elettrica, e quant’altro. Un’abbuffata che da qualche anno passa anche per il vino, da quando si è fatto dichiaratamente (“Io ne metterò sul mercato…”) anche produttore. Un vino che tracima ora come vediamo fuori dagli spazi canonici per andare a inzuppare persino le domande dei suoi quiz. Basta svestire per un secondo i panni del conduttore per indossare un attimo quelli dell’imprenditore. Naturalmente siamo a disposizione di Gerry Scotti per qualsiasi eventuale replica o chiarimento a beneficio di lettori e telespettatori.
Leggi anche: 1. A Ballando con le stelle hanno un grosso problema da risolvere (di F. Bagnasco) / 2. Rivogliamo il “Chi l’ha visto?” delle origini. Cara Sciarelli, non esiste solo lo share (di G. Vaccaro)