Funerali Nadia Toffa, il ricordo commosso e le reazioni di amici e colleghi dell’inviata de Le Iene
Oggi venerdì 16 agosto 2019 si sono svolti al Duomo di Brescia i funerali di Nadia Toffa, la giornalista e conduttrice de Le Iene, scomparsa lo scorso 13 agosto a soli 40 anni a causa di un tumore. Una notizia che ha commosso tutti, in particolare i suoi fan che da due anni le erano vicini nella battaglia contro il tumore.
Una folla ha invaso in questi giorni la città di Brescia, prima per la camera ardente, poi per i funerali che si sono svolti al Duomo di Brescia.
Tra i primi a parlare e a ricordare Nadia Toffa subito dopo la fine dei funerali è l’ex Iena Enrico Lucci: “In un’epoca come questa piena di odio, di cattiveria, in lei vedevo l’esempio di una persona che, documentandosi, ha convogliato questa ingiustizia in qualcosa di concreto. Poi tutti possiamo fare cose sbagliate o controverse, ma l’esempio che lei ha lasciato è quello di essere riuscita a trasformare questa rabbia che c’è oggi in un’efficace azione giornalistica contro le ingiustizie.
Credeva realmente in quello che faceva – ha aggiunto Lucci – aveva un innato sentimento contro l’ingiustizia: riusciva a notarla senza scadere nella rabbia, come invece oggi avviene anche fomentata da certi politici. Solo un veloce pensiero da parte di Giulio Golia: “Siamo una famiglia, l’abbiamo vista crescere e diventare quello che era”.
“Quando ti dicono che hai quella cosa, in quel posto, e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti”, ha ricordato il fondatore de Le Iene David Parenti.
“Nadia odiava essere definita malata. È stata una guerriera, fino all’ultimo giorno. È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva. È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così”, ha aggiunto Parenti.
“Il fatto che lavorasse l’ha tenuta in vita più di quanto la malattia le potesse permettere. È una malattia spietata. Ovviamente sono stati bravissimi i suoi dottori, capaci di allungarle la vita con le giuste cure”, ha detto Parenti .
“Ma aver continuato a lavorare, avere un appuntamento cui tornare, un impegno con il pubblico, era per lei una delle ragioni per continuare a vivere. È arrivata sfinita alla fine della stagione. Durante le ultime puntate faceva fatica anche a camminare. Eppure veniva, e faceva i balletti. Qualcuno sui social si è accorto della sua difficoltà. Ma lei comunque faceva tutto.
Non è riuscita a venire solo all’ultima puntata, le altre le ha fatte tutte. Purtroppo le sue condizioni si sono aggravate proprio all’ultimo. Se fossimo riusciti a chiudere insieme avremmo forse potuto, in qualche modo, ricominciare con meno difficoltà. Ma così è stata una cosa che ci ha piegato le gambe”, ha concluso l’ideatore de Le Iene dopo i funerali di Nadia Toffa.
Funerali Nadia Toffa, l’omelia di don Maurizio Patriciello
A celebrare i funerali di Nadia Toffa oggi 16 agosto 2019 è stato don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli),noto per il suo impegno nella zona nota come ‘Terra dei Fuochi’. Ad annunciarlo lo stesso sacerdote con un post su Facebook: “Nadia ha voluto che fossi io a celebrare il suo funerale, mi costa molto ma glielo devo per quello che ha fatto per noi”.
L’inviata de Le Iene, infatti, aveva realizzato molti servizi sulla Terra dei Fuochi, denunciando le condizioni pericolose per la salute e l’ambiente che gli abitanti di quelle zone vivono.
“Nadia ha messo l’Italia sottosopra – ha detto il sacerdote durante i funerali della conduttrice – è stata amata da Nord a Sud, dalla Terra dei fuochi a Brescia. È entrata nel cuore di tutti perché è stata autentica, cocciuta perseverante, tosta. Ha avuto fame e sete di giustizia. Perché Nadia in questi giorni parlano solo di te? Sta piangendo gente che ti ha visto solo in televisione? Sei stata autentica, coraggiosa. Questo la gente l’ha compreso. Ma a me Nadia non la dai a bere, sei stata forte ma anche così fragile. Amante della giustizia”, ha detto don Patriciello durante l’omelia.