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Fiorello sbarca su Rai 2: dopo lo scontro con il Tg1, per Viale Mazzini è un’occasione persa

Di Antonio Scali
Pubblicato il 20 Ott. 2022 alle 13:09

Niente più Viva Asiago 10, Fiorello sbarca in Rai ma lo fa sulla seconda rete con Viva Rai 2. Dopo giorni di polemiche, lettere e diktat, l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes ha annunciato che lo showman siciliano approderà da dicembre nel mattino di Rai 2. Tramontata quindi l’ipotesi di rivedere Fiorello sulla rete ammiraglia, come avrebbe meritato, viste le dure proteste dei giornalisti del Tg1, che non volevano rinunciare allo spazio informativo del Tg1 Mattina.

Il titolo del nuovo show è sicuramente un chiaro richiamo al suo grande successo radiofonico, Viva Radio 2, ma anche al più recente Viva Rai Play. Il nuovo programma consisterà in 135 puntate, andrà in onda dal lunedì al venerdì dal 7 novembre su RaiPlay e dal 5 dicembre su Rai 2. Durerà fino a giugno. È previsto nella fascia tra le 7 e le 8.30 con un orario ancora da stabilire nei dettagli. Oltre che su RaiPlay il programma potrà essere ascoltato su RayPlaySound e Rai Radio Tutta Italiana. Inoltre, il sabato e la domenica, su Radio 2, il meglio della settimana.

Si chiude così il caso Fiorello, che aveva tenuto banco in questi giorni, dopo il duro comunicato del Cdr del Tg1, con i quali i giornalisti avevano difeso il proprio spazio nel mattino di Rai 1. I cronisti della testata diretta da Monica Maggioni avevano poi inviato una lettera al comico per spiegargli che non avevano nulla di personale contro di lui, ma non erano disposti a rinunciare al loro contenitore informativo mattutino condotto da Senio Bonini e Isabella Romano. “Ringrazio la Rai, soprattutto l’ad Carlo Fuortes e Stefano Coletta, per avermi dato la possibilità di tornare in Rai e di farlo su Rai 2”, ha commentato a caldo lo showman. “È una scelta che mi rende felice, io amo le prime volte, anche se in realtà si tratta di un ritorno. Nel 1992 feci Il nuovo Cantagiro e oggi, dopo un lungo giro di 30 anni, approdo al mattino presto di Rai 2 con un progetto a cui tengo molto, e che come fu con Viva Radio 2 e Viva RaiPlay, ha quel sapore gioioso di un nuovo inizio”, ha aggiunto Fiorello, che non rinuncia a lanciare una velata stilettata al tg di Maggioni: “Infine, ringrazio i giornalisti del Tg1 per le parole di stima nei miei confronti, contenute nella lettera pubblicata ieri, e auguro loro di trovare le risposte e le soluzioni per lavorare al meglio”.

Questi i fatti, ma ripercorriamo brevemente l’accaduto, per chi si fosse perso le puntate precedenti. Inizialmente il ritorno in Rai di Fiorello era previsto su Rai 1, con Viva Asiago 10!, dalle 7.10 alle 8. Un modo per riaccendere una fascia, quella del mattino, debole in termini di ascolti per l’ammiraglia di Viale Mazzini, che puntualmente soccombe contro Canale 5 e a volte persino contro Rai 3. A quell’ora va in onda il contenitore Tg1 Mattina, spesso sotto il 13% di share. Un’opportunità dunque per risollevare le cose attraverso il talento istrionico di Fiorello. Ma nulla da fare. Il Cdr della testata diretta da Monica Maggioni ha inviato all’azienda una durissima lettera, nella quale si parla “sconcerto”, “contrarietà” e “sfregio”: “Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa?”. “Non si può ospitare questo nuovo programma nella fascia della rete successiva al Tg1 e al Tg1 mattina dopo le 9?”, la soluzione proposta dal Cdr del telegiornale.

Fiorello pare non l’abbia presa benissimo e, secondo un retroscena di Dagospia, avrebbe pensato addirittura di fare un passo indietro e rinunciare allo show. Poi l’ad Rai Fuortes ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Ritengo indispensabile precisare che il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti – aveva sottolineato Fuortes -. Oltre all’approdo su RaiPlay, è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista. La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato”. L’ultimo passaggio è rappresentato dalla lettera inviata dai cronisti del Tg1 allo stesso Fiorello: “Caro Fiore, ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive”, ha spiegato il Cdr del telegiornale. “Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive. Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti”.

Un braccio di ferro, tra polemiche e malumori, che alla fine il Tg1 ha vinto, segno anche del peso di cui gode all’interno dell’azienda. La Rai infatti ha dovuto abbandonare l’idea di riavere Fiorello sulla prima rete ed è stata costretta a dirottarlo su Rai 2. Ma siamo sicuri che questa sia davvero una vittoria per il Tg1 e per Viale Mazzini? La sensazione piuttosto è di un’occasione persa, se non addirittura di un harakiri. Poteva essere il volto e il titolo giusto per ravvivare la fascia mattutina di Rai 1, di fatto l’unica in sofferenza dell’ammiraglia del servizio pubblico, garantendo tra l’altro un buon traino al Tg1 delle 8. E invece no, in un triste gioco di veti incrociati e roccaforti da custodire, si è preferito lasciar andare Fiorello sulla seconda rete.

Per Rai 2, d’altro canto, non potrà che essere un toccasana. Il canale più vicino ai giovani è ormai da tempo in crisi d’identità e di ascolti. L’azienda sta provando a invertire la rotta puntando su nuovi volti e format come Cattelan, Fagnani, Pardo, Ventura e ora potrà contare in scuderia anche sul cavallo più pregiato. Fiorello sul 2 non potrà che fare bene, visto che nella fascia del mattino la rete è praticamente morta con l’1-2% di share. Ma presumibilmente Viva Rai 2 andrà a erodere pubblico proprio a Rai 1, in una curiosa competizione interna che difficilmente porterà bene al Tg1 Mattina, e anzi rischia di veder calare ulteriormente i propri numeri. Insomma, non esattamente un capolavoro per la prima rete, che potrebbe portare presto qualcuno a mangiarsi le mani.

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