Enrico Piaggio, la storia vera dell’imprenditore italiano protagonista del film di Rai 1
In tv arriva Enrico Piaggio: un sogno italiano, un film dedicato all’imprenditore italiano che riuscì a ripartire dalle macerie della fabbrica di Pontedera, distrutta dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per mettere su un vero e proprio impero e ideare la mitica Vespa.
Il film, diretto da Umberto Marino e scritto da Francesco Massaro, Roberto Jannone e Franco Bernini, ripercorre gli anni della sua carriera. Ma chi era Enrico Piaggio? Qual è la sua storia vera?
Enrico Piaggio, chi era l’imprenditore: la storia vera
Nato nel 1905, Enrico – una volta laureatosi in Economia e Commercio – entra a far parte dell’azienda di famiglia Piaggio, ereditata alla morte del padre (nel 1938), insieme al fratello Armando.
Ma facciamo un passo indietro. Negli anni ’20, la Piaggio & Co. possedeva quattro stabilimenti: due in Liguria (Sestri Ponente e Finale Ligure) dedicati alla produzione di arredi navali e materiale rotabile, e due in Toscana (Pisa e Pontedera) che si occupavano invece della produzione legata all’industria aeronautica.
Nel 1922, l’attività di riparazione di velivoli e costruzione di parti aeree (che aveva conosciuto il successo già durante la guerra) subì un’impennata con il modello P1, il primo aereo bimotore progettato interamente all’interno dell’impresa; nel 1924, poi il modello P2, il primo monoplano militare.
Enrico e Armando divisero equamente i compiti: mentre il fratello maggiore si assumeva la responsabilità degli stabilimenti liguri, Enrico invece destinava l’attenzione alla sezione aeronautica.
Nella prima fase della gestione, il secondogenito di casa Piaggio assunse i migliori ingegneri aeronautici italiani, anche durante il periodo della crisi internazionale, consentendo all’impresa di sviluppare in maniera innovativa la produzione delle eliche.
Durante il periodo fascista aumentò anche la domanda degli aerei e lo stabilimento di Pontedera poté fiorire, offrendo maggiori posti di lavoro e portando a bordo anche altri ingegneri brillanti.
Enrico Piaggio, il titolo di amministratore delegato e l’arrivo della Vespa
Alla morte del padre, Enrico Piaggio divenne amministratore delegato insieme al fratello Armando. Durante il periodo della guerra, Enrico fu ferito e portato in ospedale, dove si salvò grazie all’asportazione di un rene.
Fu soltanto nel periodo del dopoguerra che finalmente s’innamorò di un’idea: un veicolo piccolo e leggero con il quale spostarsi e, dopo diversi esperimenti, nacque il prodotto ribattezzato Vespa (brevettato nel 1946). Il successo del motociclo darà così il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia, anticipando l’arrivo della Fiat 500.
Nel 1964 Enrico e Armando decisero consensualmente di separare i rami dell’impresa ed è così che nacquero la Piaggio & C che si occupava di ciclomotori e la Industrie aeronautiche e meccaniche Piaggio (in seguito Piaggio Aero Industries).
Nel 1965, Enrico Piaggio ebbe un malore: l’ambulanza per portarlo fuori dal suo ufficio affrontò una folla scioperante (tipico di quel periodo). Dopo dieci giorni, l’imprenditore si spense nella sua villa di Varramista.
Sua moglie, Paola dei conti Antonelli, era vedova del colonnello Alberto Bechi Luserna. Enrico adottò la loro figlia, Antonella, la quale si sposò con Umberto Agnelli.
Chi è interessato a seguire la trasposizione televisiva della vita di Enrico Piaggio con il film Enrico Piaggio: un sogno italiano può trovarlo su Rai 1 martedì 12 novembre 2019 oppure su RaiPlay.
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