“La campagna elettorale non è un gran spettacolo, diciamolo. Ma le pare che si debba farla ad agosto? La gente sta al mare, parla di Totti e Ilary Blasi, e infatti se ne frega per il momento”: Francesco Pannofino, interprete del regista René Ferretti nella serie tv cult Boris, commenta a Repubblica l’attuale situazione politica in vista delle elezioni. Secondo l’attore e doppiatore far cadere il governo Draghi sarebbe stato un errore. Ma il politico che più lo ha colpito fino ad adesso è stato Carlo Calenda.
“È una gag comica – dice di lui Pannofino – La sua entrata ed uscita dall’alleanza col Pd è degna di un film, del resto viene da una famiglia di attori”. L’uscita è stata frutto di “un calcolo meschino, per un pugno di voti”. “Stanno sempre appresso ai sondaggi, che poi non ci azzeccano mai”. Secondo l’attore il proliferare di contrassegni depositati in Viminale in vista del voto riflette un Paese in cui in politica vincono “piccole vanità personali, ambizioni, gente che dice: “Per una volta voglio provarci pure io”.
Un atteggiamento “patetico”. Il motivo per cui Giorgia Meloni ha tutto questo successo? “Ci sa fare, bisogna ammetterlo. Il successo va rispettato sempre. E lei spacca l’obiettivo, come si dice sul set”. Ma Pannofino, che da piccolo votava Enrico Berlinguer, si augura che la leader di Fratelli d’Italia e il centrodestra, alla fine, non vincano.