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    Un liquidatore eroe di Chernobyl si è suicidato dopo aver visto la serie tv

    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 15 Lug. 2019 alle 17:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:32

    Un liquidatore eroe di Chernobyl ha visto la famosa serie tv  prodotta da Sky e HBO sul disastro che colpì l’Ucraina nel 1986 e si è suicidato. A raccontare la drammatica vicenda sono i media di mezzo mondo, che riportano le parole della figlia dell’uomo.

    “Abbiamo visto tutti la serie di Chernobyl. Papà osservava le scene e ricordava con dolore tutti i momenti che ha dovuto attraversare. C’erano le lacrime nei suoi occhi mentre guardava Chernobyl”, racconta Gaukhar Zhusupov al Daily Mail. 25 anni, Gaukhar è la figlia di Nagashibay Zhusupov, una delle persone che in quel terribile 26 aprile di 33 anni fa si spese fino allo stremo per mettere in sicurezza il reattore 4 della centrale nucleare della cittadina ucraina.

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    Non ha sopportato i ricordi e, dopo aver guardato la serie tv che sta spopolando in tutto il mondo, si è suicidato. Ma dietro il suicidio di Nagashibay Zhusupov c’è molto altro. Dopo la tragedia dell’86 che lo vide coinvolto, lui fu l’unico a non ricevere una casa per sé e per i suoi bambini, cinque in tutto.

    Nagashibay Zhusupov ha deciso di andarsene a 61 anni. Il liquidatore eroe di Chernobyl si è suicidato dopo una vita fatta di fatiche e sofferenze. A Chernobyl era arrivato dopo essere stato precettato come liquidatore proprio dal governo. Prima Nagashibay Zhusupov aveva vissuto in Kazakista, dove era nato e cresciuto e dove aveva fatto il contadino.

    A Chernobyl, il liquidatore era arrivato tra i primi sul posto con l’obiettivo di limitare la diffusione delle radiazioni in seguito all’esplosione del reattore 4. Dopo quell’azione da eroe, però, Nagashibay Zhusupov non aveva avuto il riconoscimento che si aspettava.

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    Niente casa popolare per lui, che era stato costretto a vivere in un dormitorio, insieme ai figli: “Mio padre ha guardato la serie della Hbo con le lacrime agli occhi, perché gli ha riportato alla mente i ricordi dolorosi del suo sacrificio. Il governo ha rifiutato di concederci uno dei suoi alloggi popolari e questo lo ha ferito in maniera irreparabile”, racconta la figlia.

    A questo si sommava una pensione inadeguata, tanto da costringerlo a continuare a lavorare nelle centrali nucleari, anche se la notte della tragedia aveva avuto delle conseguenze pesanti sulla sua salute. Nagashibay Zhusupov aveva seppellito sotto al peso degli anni quell’oltraggio, era andato avanti, fino a quando non ha deciso di ripercorrere quei giorni terribili di fine aprile raccontati dalla serie tv Chernobyl. L’emozione è stata troppo forte, i ricordi sono tornati a galla con violenza e il liquidatore eroe si è suicidato: è salito al quinto piano di un palazzo e si è buttato giù.

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