Che storia è la musica: il Natale su Rai 3 è con il Maestro Ezio Bosso
Questa sera, mercoledì 25 dicembre, su Rai 3 va in onda Che storia è la musica, una serata con protagonista il grande Maestro Ezio Bosso e protagonista, naturalmente, la sua arte: la musica. In occasione del Natale, infatti, in prima serata a partire dalle 21.15, verrà raccontata la vita e la musica del compositore che più amò questa festività: il grande Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Vediamo qui di seguito tutte le anticipazioni di Che storia è la musica, in onda questa sera sul terzo canale Rai.
Che storia è la musica: Ezio Bosso racconta Čajkovskij
Grazie alla sua grande originalità e al suo approccio imprevedibile, il Maestro Bosso tornerà ad incantare i telespettatori in questa serata in cui avvicinerà il pubblico al celeberrimo compositore russo del periodo tardo-romantico, Čajkovskij. E, in particolare, alla sesta sinfonia, la Patetica, rivelandone i misteri e aprendosi a riflessioni e profondità lontane da ogni possibile cliché.
Le varie digressioni musicali saranno alternate alla presentazione di ospiti imprevedibili, volti noti e meno noti, ma sicuramente coinvolti nel racconto musicale del Maestro. La location scelta per il suo racconto autentico, profondo e appassionato è il cuore della Tuscia, cioè il Teatro dell’Unione di Viterbo e, accanto a Bosso e ai suoi ospiti, ci sarà l’Orchestra Europa Filarmonica, da lui fondata e per l’occasione arricchita dai giovani dell’Orchestra Filarmonica di Benevento e del Coro Filarmonico Rossini di Pesaro.
Non è passato poi così tanto tempo dalla prima serata di Bosso su Rai 3, quella andata in onda lo scorso 9 giugno nel contesto del Teatro Verdi di Busseto, in provincia di Parma. Una serata che il Maestro aveva dedicato a un altro grande compositore, Ludwig van Beethoven. Ad oggi alcune dinamiche della serata si sono definite e approfondite, come anche lo stretto rapporto tra Bosso ed i suoi musicisti, con i quali il dialogo diventa più intenso e divertente, sicuramente mai scontato.
Vedremo sia direttore che orchestra osare con un nuovo repertorio e con un gioco che coinvolgerà il pubblico e gli ospiti, chiamati a raccontare il proprio rapporto con la musica di fronte ad una sinfonia monumentale e delicata al contempo, fatta di terremoti sonori ma anche di pianissimi ai limiti dell’inudibile.