Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » TV

Catena Fiorello: la malattia che l’ha colpita e l’affetto di Rosario

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 16 Mag. 2023 alle 13:00

Catena Fiorello: la malattia che l’ha colpita e l’affetto di Rosario

Quale malattia ha avuto Catena Fiorello, ospite a Oggi è un altro giorno su Rai 1? La scrittrice e autrice tv, sorella di Rosario e Beppe, in passato ha avuto un tumore al seno. A rivelarlo è stata lei stessa in diverse occasioni. Anche in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha svelato che il fratello Rosario è stato il primo a starle vicino in quei momenti.

“Da quando papà è morto, nel ’90, Rosario fa tutto quello che faceva lui – ha raccontato -. Si occupa dei compleanni di mamma come delle malattie di famiglia. Quando mi sono operata di tumore al seno, il primo ad arrivare in ospedale, alle sette del mattino, è stato lui. Ha fatto ridere tutti i medici che mi stavano portando in sala operatoria”.

In merito alla sua famiglia, Catena ha rivelato che “siamo sempre stati felici al massimo, papà era l’allegria fatta persona, Rosario al cubo. Il vero soldato era mamma”. La mamma di Catena, Rosario, Beppe e Anna Fiorello “era il soldato di casa”, “ci diceva sempre che la scuola salva la vita, noi siamo sempre andati bene a scuola”. Proprio Rosario Fiorello fu bocciato un anno, ma “era bravo, fu bocciato perché non ci andava al liceo, entrava dall’ingresso principale e poi usciva dal retro. Si infilava al bar per giocare a flipper”. Eccetto Anna, gli altri tre della famiglia vantano una vena artistica che li ha resi famosi ed amati: “Rosario iniziò a sei anni, io mi esibì per la prima volta a 13 anni con una telefonata a Telemarte, cantai Heidi e vinsi un cesto di prodotti alimentari. Il primo libro a quasi 40 anni, avrei voluto farlo prima ma prima non mi sentivo all’altezza”.

“Il primo a riconoscermi fu Maurizio Costanzo, ma non sono stata agevolata da Rosario, sa che lo scotto del cognome di paga. Pure oggi c’è chi dice che pubblico perché mi chiamo Fiorello, ma io di libri ne ho scritti undici e centinaia di migliaia di copie non le vendi per il cognome”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version