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Ballando con le stelle è pronto a ripartire. E quest’anno arriva anche l’antigiuria

Di Franco Bagnasco
Pubblicato il 17 Set. 2020 alle 15:25 Aggiornato il 17 Set. 2020 alle 16:02

Nella tv ai tempi dei Covid-19 si vive, tremolanti, alla giornata. “Giorno per giorno”, come sottolinea con un velo di grintosa mestizia (ossimoro d’obbligo) Milly Carlucci presentando a Roma la 15esima edizione di “Ballando con le stelle“, al via sabato 19 settembre in prima serata su Rai1.

La partenza del programma, più volte messa in discussione (“Abbiamo vissuto una primavera e un’estate a dir poco complicate e angoscianti”, premette la conduttrice) rischiava – ed è notizia di oggi – di saltare anche all’ultimo istante. Dopo due precedenti casi di positività al Coronavirus (Samuel Peron, ancora estromesso in attesa dei necessari tamponi negativi, e Daniele Scardina, poi rientrato nel cast) l’altro ieri infatti anche Paolo Conticini ha avuto, spiega Carlucci “un marker appena appena toccato dal virus. Cosa che avrebbe significato comunque la certezza di chiudere. Sono state 24 ore di panico. Fortunatamente si è trattato di un’imprecisione, di un falso positivo, e un secondo tampone completo naso-faringeo l’ha dimostrato”. Conticini commenta: “Mi è caduto il mondo addosso, sia perché avevo appena salutato i miei genitori, sia per i danni che avrei fatto a questa squadra, a questo gruppo di lavoro. Potevamo andare davvero tutti a casa, ma non è stato così. Quindi ringrazio la macchina che ha sbagliato”.

E se il direttore di Rai1 Stefano Coletta parla da un lato della nascita di quest’edizione come di “Un parto, un’esperienza di genitorialità, con un grosso lavoro fatto da Milly Carlucci sul fronte dell’inclusività”, d’altro canto sottolinea anche come, una volta partita la macchina produttiva, nulla la potrà più fermare: “Nel caso un concorrente dovesse risultare positivo, in futuro, faremmo uscire immediatamente lui e il partner, e la trasmissione continuerebbe comunque”. Per ciò che riguarda il pubblico in platea, prosegue Coletta: “Stiamo cercando di integrarlo anche con risorse esterne che con mezzi tecnici dovrebbero risultare come se fossero fruibili all’interno”. In pratica, effetti speciali.

Confermata la giuria, composta da Carolyn Smith, Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Selvaggia Lucarelli e Ivan Zazzaroni; ma da quest’anno i cinque più o meno severi seminatori di zizzania avranno come contraltare polemico “Una sorta di Tribunale del popolo” spiega la Carlucci “composto da Gianni Ippoliti, Rossella Erra e Antonio Razzi, che si opporrà all’ineffabile giuria e avrà il diritto di criticarla”.

L’uscita di scena di Samuel Peron rischiava di costringere Rosalinda Celentano a ballare da sola, ma all’ultimo si è deciso di affiancarle una donna: la ballerina danese Tinna Hoffmann. L’ultima parte dell’incontro ha ospitato invece polemiche più o meno dirette ai media, alla stampa. Milly Carlucci sull’eterna rivalità del sabato con Maria De Filippi: “Quella alla Coppi-Bartali. L’avete creata voi giornalisti, e vi ringrazio, perché ha acceso fortemente i riflettori sul sabato sera, al netto del gran lavoro che fa Maria per Mediaset. Ecco, forse però quest’anno, con la situazione che sta vivendo il Paese, non solo per il Covid, la vedrei abbastanza stonata, ma fate come volete. Se vi va di portarla avanti…”.

All’attacco dei giornalisti anche un’altra concorrente, l’attrice Vittoria Schisano: “Ogni volta per portare a casa qualche click o qualche lettore in più nei titoli o negli articoli scrivete “l’attrice transgender Vittoria Schisano”. Ora, io sono stata un tempo Giuseppe in modo sofferto, ora sono Vittoria. Ma fare così non aiuterà a migliorare la situazione nel Paese, non eviterà che ragazzi perdano ancora la vita per cose simili (il riferimento è al recentissimo caso di Caivano, della 22enne Maria Paola Gaglione, morta in un incidente perché perseguitata dal fratello per la sua relazione con un trans); se succede è anche colpa di tutto questo”. In scia s’infila anche Rosalinda Celentano, ma il discorso non appare sulle prime chiarissimo.

Chiude in bellezza, alzando i toni, Ninetto Davoli, altro concorrente, che se la prende con i presenti, con il suo stile, quindi in malo modo, per le domande fatte in conferenza stampa: “Io non so, c***o: ma invece di dire coraggio, dateci dentro, portate a casa questo programma per far divertire il Paese, venite qui a fare domande sul virus che torna, se torna, non torna… Si parla ancora de’ ‘st omosessualità…”. È l’invettiva di Davoli. Che viene pressoché ridotto al silenzio dall’organizzazione, soprattutto per il suo bene, con un: “Grazie, qui tutte le domande sono lecite”.

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