Due ragazzini al limite della psicopatia si innamorano (più o meno) e si cacciano nei guai nel corso degli otto episodi. Solo venti minuti a puntata, in cui siamo stati col fiato sospeso dal primo secondo all’ultimo. The End of The F ing World seconda stagione
Abbiamo sofferto con loro e abbiamo sperato – inutilmente – che non facessero stupidaggini. Li abbiamo odiati a tratti, ma li abbiamo adorati infinitamente negli ultimi minuti della prima stagione.
L’abbiamo vista tutta d’un fiato, ansiosi – più dei due protagonisti – di capire come andasse a finire. Poi l’ultima scena, quella spiaggia, il rumore sordo di un colpo esploso, il viso di James.
Poi lo schermo nero. La prima stagione si chiudeva col dubbio di che cosa fosse successo davvero. James, sei vivo? Sei morto? E Alyssa, in tutto ciò?
Ecco: Netflix annuncia finalmente la seconda stagione di The End of The F***ing World.
Sappiamo ancora poco. Solo che il creatore Charlie Covell è stato ingaggiato per scrivere i prossimi episodi, che si ispirano alla saga di fumetti di Charles Forsman.
Non è ancora stato annunciato il casting ufficiale, si sanno solo i nomi dei produttori esecutivi: Murray Ferguson, Ed Macdonald, Andy Baker, Dominic Buchanan, e Jonathan Entwistle. Insomma, è ancora tutto da vedere.
Ammettiamolo candidamente, quello che ci è piaciuto di più è stato il confine labile tra comedy e black humor che trasversalmente segna tutti e otto gli episodi.
La trama
Per chi non l’avesse vista, la serie racconta le vicende di James (al secolo il giovane Alex Lawther), ragazzo con non pochi e preoccupanti disturbi mentali che incontra Alyssa (ovvero Jessica Barden), altrettanto problematica.
Ecco, James decide praticamente da subito di ucciderla. Poi qualcosa va storto. Tra i due nasce del tenero, un’amicizia strana dai contorni sfocati che diventa ancora meno decifrabile nel corso di un viaggio in cui i due si buttano per scappare da un mondo che non appartiene loro. Un modo in cui loro sono sempre i “diversi”, in cui si sentono sempre al posto sbagliato.
Poi scappano, invece, perché, da adolescenti, commettono una serie di cretinate che li porterà ad avere probelmi – seri – con la giustizia.
A rendere ancora più speciale e estremamente allettante la serie prodotta da Netflix è la meravigliosa colonna sonora composta da Graham Coxon, chitarrista dei Blur.
Ecco. Ci aspettiamo grandi cose da questa seconda stagione. Non fosse altro per vedere se alla fine James torna sui suoi passi e un pensierino sull’omicidio di Alyssa lo fa ancora (e, ammettiamolo, ci abbiamo pensato tutti almeno una volta).