Nella terza puntata della nuova stagione di Game of Thrones, La giustizia della regina, assistiamo finalmente all’incontro tra il ghiaccio e il fuoco che danno il titolo all’opera di George R. Martin e salutiamo uno dei protagonisti più amati delle ultime stagioni. Il tutto mentre si combattono le prime battaglie dell’attesa guerra per il controllo del Trono di spade.
Roccia del Drago
Sull’isola casa dei Targaryen si incontrano i personaggi per molti versi più importanti della serie: Danerys Targaryen, Nata dalla Tempesta, Regina degli Andali e dei Primi Uomini, Khaleesi del Grande Mare d’Erba, Non Bruciata, Madre dei Draghi e Distruttrice di Catene, e Jon Snow, Re del Nord, come tiene ad aggiungere il suo spiazzato accompagnatore Ser Davos. Subito dopo la difficile decisione presa nella seconda puntata Jon Snow approda alla vecchia casa del Cavaliere delle cipolle, dove deve riuscire a fare i conti con le richieste della sua gente, quelle di una nuova regina a capo di un vasto esercito e tre draghi e una sostanziale mancanza d’idee. Deve intervenire Tyrion Lannister per spingerlo a formulare una richiesta a Daenerys (inconsapevolmente sua zia, se come suggerito nella scorsa stagione Jon è in realtà figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, fratello di Daenerys), dopo aver rifiutato di assoggettarsi alla nuova regina e aver ricevuto una risposta più che tiepida al suo avvertimento dell’esistenza di un esercito di non-morti. Jon chiede accesso alla miniera di vetro di drago sotto il castello, Daenerys lo accontenta e la storia procede.
In mezzo a questo una conversazione tra Varys e Melisandre, in cui la sacerdotessa di Asshai illustra i suoi piani di viaggio (salperà per Volantis ma tornerà per morire a Westeros) e Varys viene a sapere qualcosa di poco piacevole sul proprio destino (anche lui in futuro morirà a Westeros).
In un’altra scena vediamo gli esiti della battaglia navale della scorsa puntata: Theon Greyjoy dopo essere stato umiliato dallo zio Euron e aver assistito impotente al rapimento della sorella Yara viene raccolto da marinai delle Isole di ferro, in teoria al suo comando ma che sembrano riservargli lo stesso disprezzo che nutre per se stesso.
Approdo del Re
Euron porta alla regina Cersei il bottino che le aveva promesso per ottenere la sua mano: oltre a Yara Greyjoy subiscono l’umiliazione della folla Ellaria Sand e la figlia Tyene, l’unica Serpe delle sabbie sopravvissuta. Cersei lo delude rinviando le nozze a dopo la vittoria contro gli “invasori stranieri” ma Euron si rifà con qualche battuta decisamente poco signorile al fratello, amante e comandante della Guardia Reale Jaime Lannister, che non apprezza.
Cersei ha un’altra opportunità per soddisfare l’interminabile sete di vendetta. Nonostante la presenza della Montagna lasci temere una fine più immediata e cruenta, sceglie di sottoporre la figlia di Ellaria a una lenta morte per avvelenamento davanti agli occhi della madre, come avvenuto per Myrcella ma non solo. Cersei condanna la sovrana di Dorne a vivere la sua stessa esperienza quando aveva visto il figlio Joffrey morire tra le sue mani avvelenato, senza poter fare nulla. Un riferimento che ricorrerà di nuovo nel corso della puntata.
Lo sfoltimento della ricca lista di nemici esalta Cersei che decide di non avere più voglia di nascondere di fronte ai servitori il rapporto con il fratello, non interamente a suo agio con i modi della sorella, regina e amante.
Forte di questi successi la Regina folle riesce a incassare l’appoggio della Banca di Ferro di Bravoos, che rinuncia a rientrare subito dell’ingente debito dovuto dalla corona. A Cersei basta ricordare al funzionario inviato a corte quanto poco possa convenire alla Goldman di Westeros sostenere Daenerys, una rivoluzionaria liberatrice di schiavi con poco riguardo per le sottigliezze del diritto bancario, rispetto a una Lannister che in fin dei conti “paga sempre i suoi debiti”.
Grande Inverno
Sansa Stark mostra di avere il polso della situazione, distribuendo ordini ai vari Lord per preparare la fortezza all’inverno finalmente arrivato. A sorpresa ritorna a Grande Inverno anche Brandon Stark, erede diretto della dinastia che fortunatamente per Sansa sembra aver perso interesse in faccende come quelle che occupano la sorella: proclama apertamente di essere il corvo con tre occhi e di vedere tutto quello che sia mai successo a chiunque. La rivelazione offre una curiosa conferma di una frase di Ditocorto, che in una sorta di discorso motivazionale le consigliava di agire come se “ogni possibile serie di eventi stesse accadendo allo stesso momento”.
Bran vuole incontrare Jon Snow, la stessa ragione per cui nella lontana seconda stagione aveva intrapreso il viaggio che lo aveva poi portato oltre la Barriera.
Cittadella
Nella Cittadella Sam Tarly si congeda da Jorah Mormont dopo l’intervento riuscito della scorsa settimana. Jorah promette di avere qualcosa da dire nelle prossime battaglie, dichiarando di volersi riunire a Daenerys. Sam riesce a non perdere il posto per aver tentato un intervento espressamente vietato da un suo superiore, che avrebbe potuto causare una devastante epidemia nel luogo che raccoglie l’intero patrimonio storico e scientifico di tutto il continente. Grazie alla dimostrazione di talento Sam se la cava rimettendo ordine a una scrivania piena di vecchi manoscritti.
Castel Granito
Si arriva al culmine del terzo episodio di questa stagione di Game of Thrones con due battaglie che complicano i piani della Madre dei draghi. L’esercito degli Immacolati assalta Castel Granito, la millenaria casa della famiglia Lannister e del Primo Cavaliere di Daenerys Tyrion, che accompagna la battaglia con un suo commento. Il piano si dimostra fin troppo brillante: i Lannister hanno previsto la mossa di Tyrion, contando sulla sua fretta di regolare i conti con la storia familiare per dirottare il grosso dell’esercito verso l’Altopiano.
L’Altopiano
Lady Olenna sembra accettare l’inevitabile non appena vede l’esercito guidato da Jaime e l’ex vassallo Randyll Tarly. Riesce a ottenere da Jaime una morte dignitosa per avvelenamento, ma non prima di offrire una serie di battute memorabili. Ripaga la pietà di Jaime, che si è opposto alle condanne ben peggiori desiderate da Cersei, mettendolo in guardia dalla sorella ma rivela anche di aver voluto lei l’avvelenamento del tremendo Joffrey: “Dillo a Cersei. Voglio sappia che sono stata io”.
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