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Un anno fa moriva Silvio Berlusconi, la figlia Barbara al Tg1: “È stato il leader più perseguitato al mondo”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 12 Giu. 2024 alle 11:01

Un anno fa moriva Silvio Berlusconi, l’intervista alla figlia Barbara al Tg1

A un anno dalla morte di Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023, il Tg1 ha intervistato la figlia Barbara, che ha ricordato il padre usando parole che a molti sono apparse come una sorta di prova generale di una possibile discesa in campo.

“In questi 12 mesi l’ho sempre sentito al mio fianco, come se non se ne fosse mai andato. Ho notato che questo avviene anche in Italia perché si parla tutti i giorni di lui” ha dichiarato Barbara Berlusconi.

E ancora: “Mio padre mi ha insegnato l’irrefrenabile ottimismo, l’etica del lavoro, la grande generosità, la capacità di realizzare sogni da tutti ritenuti impossibili e mi ha insegnato a non portare rancore”.

L’intervista è stata fatta nella villa in cui nel 1994 l’ex premier annunciò di voler scendere in politica: “Io ricordo tutto perché ero qua. Ricordo le troupe, il trambusto, soprattutto ricordo la sua emozione e anche la sua convinzione. Mio padre ha cambiato l’Italia modernizzandola nell’imprenditoria, nello sport, nei media e soprattutto nella politica con l’introduzione del bipolarismo”.

“È stato molto amato perché ha sempre difeso la libertà come diritto naturale dell’uomo, in contrapposizione a uno stato più oppressivo e non al servizio dei cittadini, come invece lui auspicava – ha aggiunto la figlia di Berlusconi – E poi è stato certamente contrastato. È stato il leader politico più perseguitato al mondo, con più di 4 mila udienze, 86 processi, un accanimento da parte di una parte della magistratura politicizzata che è durato quasi trent’anni e ne ha compromesso anche gravemente la salute. Io mi auguro che venga presto approvata in parlamento la riforma della giustizia”.

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