SANREMO 2019 PAGELLE SECONDA SERATA – Continua la 69esima edizione del Festival di Sanremo con la seconda serata. Dopo aver ascoltato tutti i 24 artisti in gara, nella serata del 6 febbraio 2019 tornano a esibirsi 12 cantanti. In più tanti ospiti come Marco Mengoni, che canta la sua ultima canzone “Hola (I Say)” con Tom Walker. Riccardo Cocciante che all’Ariston ha già trionfato, Fiorella Mannoia e Pippo Baudo.
Il direttore artistico di Sanremo 2019 Claudio Baglioni, confermato per il secondo anno consecutivo, ha voluto portare sul palco dell’Ariston generi e artisti molto diversi tra loro. La musica, insomma, realmente al centro di questo Festival, in tutte le sue forme.
Non ci sarà la gara dei giovani, sostituita dalla trasmissione Sanremo Giovani andata in onda a dicembre 2018 su Rai 1, e che ha permesso ai due vincitori, Einar e Mahmood di competere sul palco dell’Ariston direttamente con gli altri Big.
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Ecco le recensioni e le pagelle di Tpi dopo la seconda serata del Festival di Sanremo 2019.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Achille Lauro – Rolls Royce: voto 6
Il buon Achille si conferma un uomo da palcoscenico, dallo stile chiaro e personale. Porta quest’anno un pezzo poco trap e tanto rock. Il suo idolo è Vasco Rossi e si sente, forse un po’ troppo. Al secondo ascolto il brano si conferma godibile e leggero, che diverte senza troppe pretese. Peccato per qualche stonatura. E per l’autotune.
Einar – Parole nuove: voto 4,5
Niente, Einar non decolla. Sia il pezzo che la sua interpretazione sono poca roba, e il secondo ascolto non migliora le cose. Anzi. Ha vinto a Sanremo Giovani, può essere avvantaggiato dal televoto se dovessero sostenerlo i suoi (e soprattutto le sue) giovani fan.
Il volo – Musica che resta: voto 7
Ogni volta una standing ovation. Il pubblico dell’Arison li ama (non è una novità) e gli tributa anche in questa seconda serata un lungo applauso. I tre tenorini puntano sempre sulle loro ugole, nulla di nuovo all’orizzonte. Cantare cantano bene e lo sappiamo. Il brano ricorda, forse troppo, il loro successo “Grande amore”.
Arisa – Mi sento bene: voto 5,5
Dopo un’intro da cartone Disney, “Mi sento bene” si apre in qualcosa di totalmente diverso: pop, ritmato, con un ritornello che potrebbe funzionare nelle radio. Ma in generale il pezzo è deboluccio, soprattutto se confrontato con altri brani del repertorio di Arisa. Una canzone troppo leggera e che non esalta la sua voce unica, una delle più intonate del panorama musicale italiano.
Fiorella Mannoia: voto 7
Qualche imprecisione vocale di troppo per una come lei, soprattutto nel primo brano, “Il peso del coraggio”. Poi il duetto con Baglioni (l’ennesimo per il direttore artistico) sulle note di “Quello che le donne non dicono”. Ed è subito: “Siamo così, dolcemente complicate…”. Signora indiscussa della canzone italiana.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Nek – Mi farò trovare pronto: voto 6
Ricordate “Fatti avanti amore”, il suo grande successo del 2015? Questo “Mi farò trovare pronto” la ricorda parecchio, quasi come fosse la sua naturale prosecuzione. Il buon Filippo prova a portare un brano radiofonico e fresco. Probabilmente nel lungo potrà funzionare, ma non rimarrà certo nella storia di Sanremo.
Daniele Silvestri – Argento vivo: voto 8
Più che cantare, Silvestri sul palco dell’Ariston recita e racconta una toccante storia di un ragazzino di 16 anni di oggi. Le sue ansie, la scuola, gli errori degli adulti. Un testo che arriva forte e non lascia indifferenti: “Ho 16 anni ma già da più di dieci vivo in un carcere”. Non una canzone da cantare sotto la doccia, sia chiaro, ma chi se ne frega. Merita.
Michelle Hunziker: voto 7
Michelle torna dopo un anno a Sanremo e per lei viene rispolverata anche la scalinata del teatro Ariston. Lo sketch con la finta malattia e la telefonata con Bisio è da 4, ma poi lei arriva sul palco e dimostra di essere una conduttrice di razza, una figura che manca a questo Sanremo. Il balletto con Claudio Bisio ci riporta tutti ai tempi d’oro di Zelig.
Ex-Otago – Solo una canzone: voto 6,5
Confermiamo quanto detto e scritto dopo la prima serata. Un brano più che orecchiabile, sincopato, senza troppe pretese. Probabilmente non passerà alla storia, ma il suo lo fa discretamente. Cresce con gli ascolti.
Marco Mengoni: voto 8,5
Visibilmente emozionato, torna sul palco dell’Ariston dopo il trionfo del 2013. E sembra ieri. Mengoni fa Mengoni e lo fa tremendamente bene. In coppia con Tom Walker regala un momento di magia in musica sulle note di “Hola”. Il ragazzo di Viterbo dallo sguardo disincantato si esibisce poi in un duetto con Baglioni al pianoforte cantando “Emozioni” di Lucio Battisti e la sua “L’essenziale”. Chapeau. L’unico veramente grande uscito da un talent.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Ghemon – Rose viola: voto 6
Il brano di Ghemon al secondo ascolto acquista più spessore, l’esperimento musicalmente è interessante: unire il rap agli stilemi più classici da cantautore, in una melodia soul. Eppure le sue esibizioni continuano a convincerci poco.
Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me: voto 7,5
Come si fa a non adorarla. Forse la canzone che più di tutte al secondo ascolto si canticchia con facilità. Il ritornello è da hit radiofonica, come Loredana ci ha abituato negli ultimi tempi, dopo il successo di “Non ti dico no” (con i Boomdabash). Una nuova fase nella carriera di un mostro sacro della nostra canzone. Si ripresenta con un abito che mette in mostra le gambe e un fisico niente male per l’età che ha. Canta con quella grinta e quel graffio nella voce che la contraddistingue da sempre.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Paola Turci – L’ultimo ostacolo: voto 5,5
Si presenta sul palco con sicurezza e il carisma di un’interprete di livello. Qualche leggera stonatura nelle note alte. Peccato perché ieri con la sua esibizione aveva dato maggiore dignità a un brano discreto, ma non all’altezza di altri pezzi del suo repertorio.
Negrita – I ragazzi stanno bene: voto 6
Migliora rispetto al primo ascolto questa canzone dei Negrita, che tuttavia non ha grandi guizzi di originalità, come ci si sarebbe aspettati da una band che ha segnato pagine importanti della nostra musica. Peccato.
Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta: voto 5
Pezzo che può andare in radio, anche se magari non al livello di “Irrangiungibile”. Una canzone piuttosto leggera che punta a diventare un tormentone nei prossimi mesi. I capolavori sono altri, ma l’intesa tra i due giovani interpreti sembra crescere.
Pio e Amedeo: voto 8
Non era facile per loro, per il loro stile irriverente, conquistare l’Ariston. E invece ci sono riusciti. Tra una battuta sulle tasse e una sulla politica, intrattengono per oltre quindici minuti strappando applausi e qualche risata convinta. Molti comici sul quel palco hanno ricevuto fischi e sono sembrati fuori contesto, come il Crozza di qualche anno fa. I “buzzurri” di Foggia dopo aver fatto ridere, fanno anche riflettere con un monologo sull’uguaglianza e sui migranti.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Claudio Baglioni: voto 6,5
Continua a fare il suo, come ormai lo conosciamo da due anni. Uno stile sempre un po’ impacciato e al tempo stesso autoironico. Aveva detto prima dell’inizio del Festival che non avrebbe cantato sue canzoni nei duetti con i vari artisti. Non è stato così, ma glielo si perdona facilmente, specie quando partono brani come “Questo piccolo grande amore”.
Claudio Bisio: voto 6
Dei tre conduttori è quello che appare ancora troppo impostato e un po’ forse intimidito dal ruolo. Mal riuscito lo sketch con Michelle Hunziker al telefono, fintamente malata. Ancora peggio quello sulla punteggiatura. Cresce, seppur di poco, l’intesa con Virginia Raffaele.
Virginia Raffaele: voto 6,5
Oggi appare meno imbrigliata nel copione, più libera di essere sé stessa. E si vede. La conduzione non è il suo forte. Ma quando veste i panni di comica lo fa davvero bene. Peccato non averla visto ancora in nessuna delle sue maschere più riuscite.
Sanremo 2019 pagelle seconda serata | Riccardo Cocciante: voto 7
Torna a Sanremo, dove aveva trionfato un po’ di anni fa. Cocciante è sempre lo stesso: elegante, raffinato, quasi etereo. Strappa una meritata standing ovation con “Bella” e “Margherita”, nonostante un’esitazione nel duetto con Baglioni. Ci mancano giovani artisti con la sua grazia.
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