Morta Sandra Milo: le cause della morte dell’attrice
Quali sono state le cause della morte di Sandra Milo, morta oggi, 29 gennaio 2024? L’attrice lo scorso 11 marzo aveva compiuto 90 anni. Le cause esatte del suo decesso non sono state rese note, ma – molto probabilmente – sono legate alla sua età. L’attrice si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto. Lo ha reso noto la famiglia. Sandrocchia, come l’aveva soprannominata Federico Fellini per il quale è stata una musa, è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano.
Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco (Tunisi, 11 marzo 1933 – 29 gennaio 2024), è stata un’attrice, conduttrice televisiva, personaggio televisivo e cantante. Con la partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, 8½, premiato con l’Oscar, è stata tra le protagoniste del cinema italiano degli anni sessanta e fu, insieme ad altre attrici come Claudia Cardinale, musa del regista Federico Fellini.
Nata a Tunisi da padre siciliano e madre toscana, trascorse l’infanzia a Vicopisano, borgo medievale poco distante da Pisa, dove frequentò le scuole elementari sino alla quarta classe. Adolescente si trasferisce con la famiglia a Viareggio. Nel 1948, a 15 anni, sposò il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. I due si separarono dopo soli 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l’annullamento dal Tribunale della Rota Romana. La Milo esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955) di Antonio Pietrangeli. Riconoscibile per le sue forme prorompenti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere.
Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli, che la diresse anche in seguito. Nello stesso anno fu diretta da Claude Sautet in Asfalto che scotta, con protagonisti Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo, iniziando così un’intensa e promettente stagione di film d’autore. Nel 1961 è stata protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio Pietrangeli.
Cruciale fu l’incontro con Federico Fellini, che contribuirà alla sua maturazione artistica e con il quale cominciò anche una relazione clandestina durata 17 anni. Nei due capolavori del maestro riminese 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), “Sandrocchia” (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita che, oltre a incarnare l’immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall’aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.
Vicina al Partito Socialista Italiano almeno dagli anni sessanta, fu molto vicina a Pietro Nenni. Negli anni ottanta Sandra Milo fu amante di Bettino Craxi, allora leader del PSI. Vicina a quel mondo di nani e ballerine che circondava la classe dirigente politica italiana che faceva riferimento a Craxi, Claudio Martelli e Gianni De Michelis, partecipò attivamente a diverse campagne elettorali posando anche per manifesti.
La malattia del figlio
L’attrice ha spesso raccontato di essere molto credente e, nel corso della chiacchierata, ha ricordato uno dei momenti più importanti per lei, la prima comunione: “Fu una giornata indimenticabile, anche per il dolore che provai”, questo a causa delle scarpe molto strette che indossava. La sua famiglia, infatti, non era benestante e non poteva permettersele.