“Le regole della par condicio prevedono che da Fabio Fazio ci debbano andare i 4 leader: penso che per coerenza e rispetto agli italiani io da Fazio non ci andrò, a meno che non si dimezzi lo stipendio”.
La bordata contro Fabio Fazio, l’ennesima, arriva ancora una volta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il vicepremier, intervenendo alla convention della Lega nel Lazio, si è scagliato contro il conduttore di Che tempo che fa, affermando di trovare assurdo che “in un momento economico di difficoltà non si dimezzi lo stipendio”.
A stretto giro, è arrivata un’altra stilettata contro il presentatore ligure, stavolta da parte di Giorgia Meloni. “Si faccia pagare il suo stipendio da Macron”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia.
Che i rapporti tra Fabio Fazio e i principali esponenti dei partiti di destra non siano idilliaci è cosa nota. Salvini si era già scagliato più volte contro il conduttore, in particolare facendo leva sul discusso tema del suo stipendio.
Non da meno Fratelli d’Italia. Lo scorso febbraio Federico Mollicone, capogruppo di FdI in Commissione di Vigilanza Rai, aveva affermato che Fazio opera “un sistematico condizionamento culturale e politico dell’informazione attraverso monologhi senza possibilità di contraddittorio permessi a intellettuali schierati ideologicamente, come ad esempio è successo con le numerose ospitate di Roberto Saviano”.
Lo stesso Mollicone e Francesco Lollobrigida, deputato di FdI, dopo l’intervista di Fazio al presidente francese Macron avevano dichiarato: “Non solo ci aspettiamo che Fabio Fazio chieda conto al presidente Macron delle sue sconsiderate politiche neocoloniali in Africa, ma vorremmo sapere anche a quanto ammontano le spese totali del viaggio all’Eliseo per la realizzazione di questa intervista”.
Proprio Fazio aveva risposto in trasmissione a queste accuse con sarcasmo: “Voglio sottolineare che i soldi del biglietto per andare a Parigi li ho spesi di tasca mia, non è costato nulla alla Rai”.
Ora lo scontro si accende nuovamente e il protagonista è, ancora una volta, Matteo Salvini. Vedremo se Fazio replicherà alle accuse o se sceglierà di mantenere un profilo basso.
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