“Tutti e tre siamo molto legati. Quando ci ritroviamo a casa, succede una cosa curiosa: ci mettiamo a parlare in un modo tutto nostro, una specie di lingua segreta, velocissima, a scatti. La capiamo solo noi, una questione di vibrazioni. E poi scoppiamo a ridere come tre matti”: Sabina Guzzanti parla del rapporto con i suoi fratelli Corrado e Caterina in un’intervista a tutto tondo rilasciata al Corriere della Sera, nella quale ha toccato anche l’argomento delicato del suo ritorno in Rai. Sono vent’anni che l’attrice manca dalla rete pubblica, non ha escluso un possibile ritorno, ma la condizione per qualsiasi rete televisiva è una: “Io voglio andare là dove mi fanno dire quello che penso, ma senza estremismi da nessuna delle due parti. Io, come vede, sono una persona mite, ragionevole, non sono una che si impunta. Ma mi dà fastidio quando la censura viene definita linea editoriale”.
Guzzanti è apparsa spesso invece su La7: “Il gruppo di Zoro funziona e ha trovato un equilibrio perché alle spalle ha anni di lavoro assieme, di affiatamento. Un programma comico non può resistere se non si crea quella relazione fertile tra i componenti. Oggi si pensa a tutto fuorché a far crescere un gruppo”. Ha anche spiegato perché a casa non ha la tv: “Ma ha senso guardare tanti talk show in cui l’unico obiettivo è quello di parlare e parlare senza far capire nulla a chi sta a casa? Ha senso seguire dei programmi che si dicono di informazione quando l’informazione non c’è?”.
Nell’intervista riepiloga in parte anche la sua carriera, a partire dall’incontro con Moana Pozzi: “Era bellissima. Io un giorno mi avvicinai per parlarle, tanto per fare conversazione. E lei mi guardò dall’alto in basso come si guarda una nullità. Poi se ne andò senza dire una parola”.