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Roberto Benigni: carriera, curiosità e vita privata del noto attore italiano

Di Cristina Migliaccio
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 06:50 Aggiornato il 27 Feb. 2019 alle 15:06

ROBERTO BENIGNI CARRIERA – La sua recitazione ci ha saputo far ridere e piangere in egual misura e, a quasi cinquant’anni di carriera, Roberto Benigni è forse uno degli attori italiani più conosciuti e amati al mondo.

Con un’anima da burlone, quasi da eterno Peter Pan, Roberto Benigni ha sempre dimostrato una forte ilarità e passione per il proprio lavoro.

Sapevate che è stato candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 2007 per la sua interpretazione della “Divina Commedia” di Dante? O che è stato l’unico interprete maschile italiano ad aver ricevuto il Premio Oscar (per “La vita è bella”) come miglior attore protagonista recitando in un film di lingua straniera?

Vediamo insieme chi è Roberto Benigni, tra vita privata e una carriera che dura dal 1972.

Roberto Benigni Carriera | Vita Privata

Nasce il 27 ottobre 1952 a Castiglion Fiorentino, Roberto Benigni. Figlio di contadini, Benigni è il più piccolo di casa (ha tre sorelle maggiori).

Ha ottenuto il diploma di ragioniere, ma ha sempre coltivato la passione per lo spettacolo tanto da essersi trasferito presto a Roma per inseguire i propri sogni.

Sul set del film “Tu mi turbi”, ha poi conosciuto Nicoletta Braschi, colei che è poi diventata sua moglie il 26 dicembre 1991, tramite cerimonia privata. Dopo essersi uniti in matrimonio, Benigni l’ha sempre voluta al suo fianco nei film da lui diretti.

Roberto Benigni  Carriera | Filmografia

Prima di affermarsi come attore, Roberto Benigni ha tentato il successo come cantante. In seguito, arrivato a Roma, Benigni ha dirottato l’attenzione verso il teatro.

Il suo debutto in televisione è avvenuto nella miniserie “Sorelle Materassi” nel 1972, alla quale è seguita “Onda libera”.

Nel 1977 è invece approdato al cinema recitando in “Berlinguer ti voglio bene”.

Sono seguiti altri film come “Chiedo asilo”, “Il pap’occhio” e “Il minestrone”, finché non ha diretto e interpretato il film “Tu mi turbi”, con il quale ha conosciuto sua moglie Nicoletta Braschi.

Nel 1984 ha affiancato Massimo Troisi nella regia di “Non ci resta che piangere”, mentre nel 1986 Giuseppe Bertolucci gli ha dedicato “Tuttobenigni”, una raccolta degli spettacoli comici dell’attore.

Nel 1988 ha diretto il suo secondo film “Il piccolo diavolo” e nel 1990 ha preso parte all’ultimo film di Federico Fellini “La voce della Luna”.

Il 1991 è l’anno del suo terzo film da regista, “Johnny Stecchino”, il 1994 è l’anno del quarto “Il mostro”, intervallato dal film “Il figlio della pantera rosa” di Blake Edwards, consolidando una sua esperienza lavorativa anche all’estero.

Nel 1997 Roberto Benigni ha ottenuto un grande riconoscimento per il mondo della recitazione: grazie a “La vita è bella“, ha vinto il Premio Oscar come miglior attore protagonista raccontando la storia di Guido Orefice, un ebreo deportato in un lager nazista insieme alla famiglia e che, nonostante tutto, non perde mai la propria vena giocherellona.

Nel 2002, Benigni ha realizzato “Pinocchio”, cercando di essere il più fedele possibile all’omonimo romanzo di Carlo Collodi.

Dopo un cameo nel film “Caterina va in città” di Paolo Virzì, Benigni si è cimentato nell’ultimo film da regista “La tigre e la neve”.

Dopo aver recitato in “To Rome with Love” di Woody Allen, Benigni ha messo in pausa la sua carriera d’attore per poi annunciare, nel 2019, l’entrata nel cast di “Pinocchio” di Matteo Garrone per il ruolo di Geppetto.

LEGGI ANCHE: Roberto Benigni è Geppetto nel Pinocchio di Garrone

Appassionato di poesia, Benigni è anche un abile lettore e si è dedicato con passione all’interpretazione della “Divina Commedia” di Dante Alighieri, dando vita a un tour intitolato “Tutto Dante” che è partito da piazza Santa Croce a Firenze (2006) per girare diverse piazze, e poi è arrivato su Rai Uno.

A Benigni, nel 2019, è stato dedicato un episodio del programma televisivo “C’è…”, intitolato per l’appunto “C’è Benigni”. L’obiettivo del programma è di elogiare i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno dato il proprio contributo alla storia della televisione italiana. E, dopo Adriano Celentano e Beppe Grillo, è arrivato il turno di Benigni.

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