Valerio Mastandrea torna al cinema, ma stavolta dietro la macchina da presa. L’attore romano, per la prima volta, sarà regista di un film – Ride – e parla della sua nuova avventura in un’intervista rilasciata a Vanity Fair.
Cinema, amore e fantasia – Mastandrea, nel suo primo lavoro da regista, ha coinvolto anche la sua compagna di vita, Chiara Martegiani (chi è). “La invito a cena e all’appuntamento le dico: ‘Ti devo dire una cosa terribile, ma anche bella: potresti fare la parte, te la senti?’, e mentre le parlo lei si commuove e a me viene da vomitare”, confessa l’attore di Perfetti sconosciuti. “Una bella scena. Digiuniamo e paghiamo il conto senza aver mangiato”.
Sulla scelta di coinvolgere la fidanzata nella sua avventura dietro la cinepresa, Mastandrea dichiara: “C’è voglia di rischiare. Nella vita di coppia, non a livello professionale. Mi fidavo molto della sua voglia di fare questo ruolo. Mettere il rapporto, un rapporto lungo un anno e mezzo, alla prova del set e confrontarmici è stato un gesto, credo, di grande maturità”.
“Era come provare a dire ‘uniamoci davvero, entra nella mia vita, mettiamoci insieme come facevamo a 16 anni'”, aggiunge.
-
LEGGI ANCHE: “I figli ti invecchiano”, il monologo di Valerio Mastandrea diventato virale sui social
Come sarà il film diretto da Mastandrea – Ride, dal 29 novembre 2018 nei cinema dopo un passaggio per il Torino Film Festival, racconta la storia di una donna che, dopo una disgrazia che la espone alla pressione del pubblico e dei media, non riesce a superare la sofferenza.
Di seguito la sinossi ufficiale del film:
Una domenica di maggio, a casa di Carolina si contano le ore. Il giorno successivo bisognerà aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto una piccola comunità sul mare: se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto in fabbrica. E da quando è successo la sua compagna Carolina è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la perdita dell’amore della sua vita.
Perché non riesce a piangere? Perché non impazzisce dal dolore? Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspettano una giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere nessuno, soprattutto se stessa.
Mastandrea e il mestiere dell’attore – “Per me fare l’attore è una missione, un bisogno, una necessità. Fino a 40 anni sono stato una persona che non poteva far altro che un mestiere in cui si riproducevano le emozioni. Le dovevo incarnare per finta e, però, renderle vere per gli altri anche perché nella vita non riuscivo a tirarle fuori” spiega l’interprete de L’odore della notte.
“Poi la vita mi ha restituito l’occasione di mettermi in gioco ed è chiaro che ho visto il lavoro dell’attore in un altro modo, e in quel momento ho detto: voglio fare questo film”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it