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Raffaella Carrà è morta: le cause della morte dell’artista

Di Antonio Scali
Pubblicato il 5 Lug. 2021 alle 17:00 Aggiornato il 6 Lug. 2021 alle 07:56

Raffaella Carrà è morta: le cause della morte dell’artista

È morta oggi, 5 luglio 2021, Raffaella Carrà, ma quali sono state le cause della morte della conduttrice e cantante? A darne l’annuncio è stato Sergio Iapino, unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.

La soubrette è morta a 78 anni alle 16.20 di oggi, 5 luglio, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo piccolo ma pieno di energia. La malattia di cui soffriva non è stata resa nota ufficialmente ma, stando a quanto riporta Tgcom24, si sarebbe trattato di un tumore al polmone.

Raffaella Carrà aveva tenuto nascosto al pubblico la malattia che purtroppo la stava uccidendo, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. Le esequie saranno definite a breve. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.

Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il suo nome all’anagrafe, era nata a Bologna il 18 giugno 1943 ed è cresciuta in Romagna. Ancora bambina si è trasferita a Roma per studiare all’Accademia nazionale di danza e al Centro sperimentale di cinematografia. Solo negli anni 60 ha poi cambiato nome usando lo pseudonimo d’arte con cui è conosciuta.

Di seguito l’annuncio ufficiale della morte di Raffaella Carrà: “Si è spenta alle ore 16.20 di oggi, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei. Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli – diceva sempre lei – ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad Amore, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore”.

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