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Placido Domingo, a Verona l’orchestra rifiuta di alzarsi per gli applausi finali. Il tenore accusato di reati sessuali

Credit: EPA/Juan Ignacio Roncoroni
Di Marco Nepi
Pubblicato il 30 Ago. 2022 alle 14:14

Placido Domingo, a Verona l’orchestra rifiuta di alzarsi per gli applausi finali. Il tenore accusato di reati sessuali

“Una debacle totale”. È questo il verdetto del sindacato che rappresenta musicisti e professionisti del settore sulle due serate tenute all’Arena di Verona da Placido Domingo, sotto indagine per reati sessuali.

Per il tenore madrileno, tornato a calcare le scene da pochi mesi, prima ancora che dalle proteste di associazioni femministe e sindacati, le serate sono state segnate da clamorose defaillance, secondo quanto riporta Il Corriere del Veneto.

Già la prima serata, dedicata a Giuseppe Verdi, aveva visto “ripetute amnesie” durante il Macbeth e un’uscita di scena dovuta a un improvviso abbassamento di voce. La sera successiva, in cui è andata in scena la Turandot, diretta dallo stesso tenore, l’orchestra ha rifiutato di alzarsi in piedi.

“L’esito delle serate, viste le imbarazzanti prove, era stato previsto e denunciato dagli stessi artisti del coro, professori d’orchestra e tecnici di palcoscenico, i quali avevano subito capito che Domingo non era all’altezza della sua fama e del compito affidatogli da Fondazione Arena di Verona”, ha detto in una nota il Sindacato lavoratori della comunicazione Cgil Verona. “Il risultato delle due serate è stato pessimo e soltanto la professionalità delle maestranze artistiche e tecniche di Fondazione Arena ha permesso che l’evento non si tramutasse in un gigantesco fallimento”, ha continuato la sigla sindacale, entrando nel dettaglio della performance della seconda serata, diretta da Domingo. “Nella ‘Turandot’ (opera impervia, tanto più se non vengono fatte le dovute prove) tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse in più di un’occasione, rischiando più volte di andare tutti gambe all’aria. A conferma di ciò, c’è stata una protesta dell’orchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo appena terminato, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi”. “Molti professori d’orchestra e artisti del coro non hanno dubbi: quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico”, ha concluso Slc-Cgil.

La settimana scorsa un gruppo di associazioni femministe, guidate da “Non una di meno”, assieme ad alcune esponenti della società civile, aveva espresso “stupore e costernazione” alla scelta di far esibire Domingo all’Arena di Verona.

“Domingo è già stato messo sotto accusa per molestie sessuali nel 2019 e nel 2020 si è dimesso dalla carica di direttore dell’Opera di Los Angeles, dichiarandosi pentito e chiedendo scusa alle vittime, salvo poi ritrattare tutto poco dopo”, hanno dichiarato in una nota. “Ora è sottoposto ad altre gravi accuse: sarebbe membro di una setta che riduce le donne a schiave sessuali, sotto l’influenza di un sedicente guru e maestro di yoga: le indagini sono in corso in Argentina”. “Lungi dal voler condannare chicchessia prima della conclusione delle indagini e al posto della magistratura competente, ci rammarichiamo di una scelta a dir poco incomprensibile e grottesca da parte della Fondazione Arena”, avevano aggiunto le associazioni femministe.

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