Pio e Amedeo: “Siamo alla follia, non siamo omofobi e non chiediamo scusa”
“Non siamo omofobi e non chiediamo scusa”: Pio e Amedeo tornano a parlare dopo le polemiche scaturite dal loro monologo a Felicissima sera, in onda su Canale 5 lo scorso 30 aprile, in cui avevano proposto una riflessione sul politicamente corretto e su alcune parole che non si possono dire in tv, perché ritenute offensive.
Uno sketch di quasi venti minuti sull’importanza di saper distinguere un insulto dalle reali intenzioni di chi pronuncia determinate parole, che però ha riscosso più critiche che applausi.
Dopo alcuni giorni di silenzio, i due comici sono tornati sull’argomento in un lungo post pubblicato sul loro profilo Instagram. “Siamo alla follia” si legge nell’incipit del post.
“Qualcuno forse da questo post si aspetta delle scuse e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Bene, ci rivolgiamo a loro, a ‘voi'”.
“Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché ‘vi’ fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi” si legge ancora nel post.
“La politica non ci appartiene. La politica ci omaggia di spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliamo fare, satira, come abbiamo sempre fatto”.
“Mentre alcuni di ‘voi’ erano impegnati a mettere l’arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell’omofobia”.
“Ci siamo messi in prima linea in uno Stato – continuano Pio e Amedeo – dove non badano troppo ai modi, perché insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza, e di buona risposta siamo stati spinti in una macchina con violenza da energumeni e siamo stati buttati fuori fisicamente a calci da quel paese dove gruppi di imbecilli adescano ragazzi gay su internet per incontrarli, pestarli e fare un video per postarlo con fierezza sui social… il tutto senza gridare nessuna parola ‘politicamente scorretta’, incredibile!”.
“Le persone cattive purtroppo possono fare anche a meno dei ‘vostri’ divieti linguistici. Le parole hanno la loro importanza! Eccome se ce l’hanno…ma non sono nulla in confronto all’intenzione! È logica: ‘le parole non valgono quanto l’intenzione!’
Questo abbiamo detto! Non ci provate”.
“Si può fare così schifo anche usando solo termini ‘politicamente corretti’. Passiamo al nostro suggerimento di usare l’ironia: l’utilizzo dell’ironia laddove si può, è chiaro, è solo quello di tentare di disinnescare l’offesa. Nessuno ha detto che l’ironia disinnesca la violenza!”.
“La risata è solo un palliativo all’ignoranza, perché se l’ignoranza è come il Covid, il sorriderci su e non dare troppa importanza ai vocaboli è il vaccino. E il vaccino non è la cura! Sorriderci su è solo l’ombrello sotto l’acquazzone” concludono i due comici nel post.
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